MA I MERCATI SONO DIVENTATI DI SINISTRA?

Spread, mercati, speculazione, Europa, Francia, Hollande, Monti, Spagna, socialismo, sinistra, stabilità, elezioni, governo, Pd, CasiniNon è che anche i famosi “mercati” sono diventati di sinistra? Si potrebbe anche ipotizzare, analizzando con qualche disinvoltura l’andamento dello spread.

Dunque, Hollande in Francia vara (o promette) misure assolutamente poco ortodosse per gli standard attuali, come la riduzione dell’età pensionabile, l’assunzione di insegnanti, una patrimoniale aggiuntiva per i ricchi e un abbassamento dell’età pensionabile: cose di sinistra, insomma, e lo spread con i bund tedeschi rimane sotto i 100 punti, se non addirittura scende. Il Belgio martoriato dal contrasto fiamminghi-valloni ma con un premier socialista (Elio Di Rupo) sembra sulla via del consolidamento economico. E la Spagna, invece, che ha assunto in pieno i diktat rigoristi dell’Europa, liquidando con Rajoy le misure del socialista Zapatero? Dopo un inizio promettente, che ha premiato la svolta a destra, ora è sulla graticola di gran lunga peggio dell’Italia, dove un governo tecnico in qualche modo condizionato dal centro-sinistra è costretto a mitigare la sua vocazione liberista.

 COME COLPISCE LA SPECULAZIONE

E dunque? L’impressione è che la speculazione piuttosto colpisca sulla base di un mix di ragioni in parte strutturali e prevedibili, in parte psicologiche e volatili. Le prime, le uniche su cui si può tentare qualche ragionamento, sono a mio modesto avviso le seguenti: è in atto una stretta che punta a riportare il rapporto fra ricchezza reale di un paese e il suo standard di vita (in particolare gli stipendi, la spesa pubblica e i servizi erogati) a proporzioni più realistiche, ossia più consone all’indubbio impoverimento che stanno conoscendo le società occidentali, assediate dalla concorrenza globale.  

Ai mercati però di fondo non interessa come si risanano i conti e come si fanno i tagli, purché si facciano, anche tassando di più i patrimoni maggiori, il che assicura anche un altro risultato non disprezzabile, una maggior coesione sociale; per questo io sostengo da tempo che nell’ambito del rigore c’è spazio, ora, per una politica di sinistra riformista (e non a caso, credo, da qualche mese è in leggera crescita nei sondaggi la propensione al voto per il Pd e tutto il centro-sinistra).

I CONTI IN ORDINE NON BASTANO, SERVE STABILITA’ POLITICA

Il secondo aspetto è che i mercati, dovendo investire in una situazione di grande incertezza, chiedono stabilità, e premiano i paesi che gliela assicurano: e Hollande in particolare, ha una solida maggioranza e un programma preciso, quindi gli operatori finanziari sanno cosa aspettarsi dal suo governo.

E qui veniamo alla debolezza intrinseca del nostro governo: Monti sta facendo tutto quello che ci si poteva aspettare lecitamente da un tecnico della sua levatura, ma una cosa non può fare: assicurare stabilità politica ad un sistema complicato come il nostro, soggetto oltretutto agli umori di leader imprevedibili e improponibili che non hanno ancora deciso se il nostro paese dovrà o meno rimanere in Europa.

L’IMPEGNO CHE DOVREBBE ASSUMERE LA SINISTRA

Per questo sarebbe opportuno che l’attuale maggioranza sottoscrivesse un preliminare politico che riconfermasse anche per il futuro il programma di risanamento dei conti e di accelerazione delle riforme economiche portato avanti da Monti, mentre il centro-sinistra dovrebbe aggiungere a questo impegno il rilancio di una politica dei redditi più equa e avanzata nei confronti delle classi più deboli. E su questa base promuovere un’alleanza allargata con chi ci sta, in primis con Sel ma credo anche necessariamente con Casini.

MA I MERCATI SONO DIVENTATI DI SINISTRA?ultima modifica: 2012-07-24T11:39:36+02:00da sergiofrigo
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