PARTITO DEMOCRATICO, UNA SCISSIONE È GIÀ IN ATTO

1Maggio.jpgNel Pd una secessione c’è già stata, e i sondaggi, seppure negativi, lo rilevano solo in parte. È quella fra i dirigenti e la parte più attiva (e rumorosa) della base, quella che tradizionalmente ha sempre guardato più a sinistra dei vertici del partito, quella che ieri – qua e là – ha contestato gli esponenti democratici scesi in piazza. Non sono in tanti (al momento) perché tradizionalmente il corpaccione degli elettori si adatta – anche se obtorto collo – alle decisioni del vertice, oppure cambia orientamento sui tempi lunghi, ma il disagio per la svolta politica che ha portato al governo con Berlusconi è fortissimo e riguarda la maggioranza dei simpatizzanti: anche quelli che per senso di responsabilità hanno accettato di ingoiare il rospo.

Ma se il disagio trovasse un catalizzatore (e fortunatamente per il partito ancora non si fa avanti nessuno) potrebbe consolidarsi e crescere ancora: molto dipenderà dalle scelte che farà il governo, dai risultati che saprà realizzare, da quali di questi eventuali risultati il Pd potrà intestarsi come propri.

 

LA PAX BERLUSCONIANA, UNA MUTAZIONE GENETICA (PATROCINATA ANCHE DA NAPOLITANO)

Ma tutto questo non sarà ancora sufficiente per tornare competitivi sul mercato elettorale, se non si prenderà atto della profonda mutazione genetica avvenuta nel partito con l’alleanza con Berlusconi (col concorso decisivo, bisogna dirlo, del pragmatismo migliorista di Napolitano): se fino a ieri il Pd poteva accreditarsi quasi in toto la redditizia (elettoralmente) preclusione anti-Cavaliere, d’ora in poi non potrà più, a causa delle scelte (la pax berlusconiana) di queste settimane; e questo ha già avuto ripercussioni (e ne avrà di più in seguito) sull’alleanza a sinistra con Sel, con cui non più di venti giorni fa si ventilava addirittura un’unificazione.

UN PARTITO CHE GUARDERÀ DI PIÙ AL CENTRO

LettaNapolitano.jpgIo non so se il governo durerà a lungo (se lo “statista” Berlusconi-Dr. Jeckill riuscirà a tenere a bada il Caimano-Berlusconi-Mr. Hyde) da consolidare la svolta nel Pd anche in chiave di una nuova credibile leadership moderata attorno a Letta; ma se così avverrà (e se non provvederanno i giudici a scompaginare il quadro) il partito alle prossime elezioni i voti per compensare la fuga degli elettori di sinistra dovrà andarseli a cercare al centro e a destra (come predica Renzi da tempo, tra l’altro). E con Sel o una nuova formazione di sinistra sarà molto difficile ricostituire una coalizione come quella delle ultime elezioni.

Di tutto questo, nel partito, bisognerebbe che si cominciasse a parlare a fondo e rapidamente.

PARTITO DEMOCRATICO, UNA SCISSIONE È GIÀ IN ATTOultima modifica: 2013-05-02T12:32:59+02:00da sergiofrigo
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