Splendida giornata sull’Altopiano, assieme a migliaia di persone riunite dalla Rogazione, per un momento lontani dalle angosce del presente, a camminare nel verde, a ridere, a chiacchierare fitto con amici che non si vedevano da tempo, a riflettere su questa bellezza, che è gratuita e che nessuno, salvo noi stessi, ci può negare.
Poi irrompono le notizie da Brindisi, si rincorrono gli interrogativi, prende corpo – ma con fatica, come quando non vorresti strapparti da un sonno riparatore – la consapevolezza che non esistono isole separate, e neppure confini che possano proteggerci.
Ci prova il parroco Don Roberto, la sera in un Duomo gremitissimo di persone e quasi scosso dalla potenza dei canti millenari, a dare un senso con poche, sobrie parole, a questa giornata. Rilancia un appello di speranza che riecheggia le parole di un papa e di un presidente: “Non abbiate paura” e “Se saremo uniti possiamo esserne certi: il male non prevarrà”.
E per un istante è come se la chiesa di Asiago affollata di pellegrini e le piazze italiane gremite di cittadini, mobilitati per gridare il loro no al terrorismo, fossero idealmente unite, e capaci – ancora una volta – di ribellarsi con coraggio a chi ha non riesce a concepire per questo povero paese nient’altro che un destino di soprusi e di morte.