RAID IN LIBIA, SI LACERA ANCHE IL POPOLO DI SINISTRA

aerei.jpegSeguo sulla Rete il dibattito nel popolo di sinistra sui bombardamenti alla Libia, molto sofferto, molto autentico e proprio per questo lacerante. Segno di vitalità. O di smarrimento. vignettaLibia.jpeg

La mozione del Pd è reticente e sibillina, anche se molto possibilista sui bombardamenti. Certamente è estremamente impopolare nel partito.

Non mi pronuncio, sono in difficoltà anch’io: da una parte ci sono le ragioni degli insorti anti-Gheddafi, dall’altra il rifiuto storico della violenza; o ancora: di qua gli obblighi di coerenza con le alleanze internazionali (qui non si tratta delle impennate di Bush e della sua lobby militar-affaristica, ci sono di mezzo Obama, l’Onu e Napolitano, Sarkozy a parte), di là il diritto-dovere dei popoli a decidere da soli il proprio destino: sempre che le bombe di Gheddafi contro le città ribelli (per non dire della repressione in Siria) si possano definire “questioni interne”.

VignettaLibia3.jpgC’è poi a sinistra una complicazione non da poco, che investe la politica italiana: la tentazione di sfruttare le difficoltà fra Pdl e Lega per dare la spallata al governo. Meglio dunque – scusate il cinismo – promuovere una mozione bi-partisan nel nome della coerenza internazionale, che esalti la spaccatura nella maggioranza (ma anche a sinistra, con Sel e Idv), oppure votare contro le bombe e costringere il governo a dimettersi perché eventualmente sconfessato dal Parlamento (sempre che la Lega tenga duro sul no ai raid)?

Insomma: Berlusconi avrà le sue gatte da pelare, ma mi pare che anche Bersani non se la passi bene.

Una cosa mi sento di dire (e diventa anche una raccomandazione ai militanti): non credo che i favorevoli a bombardare siano degli irresponsabili guerrafondai né che i pacifisti a oltranza si possano liquidare banalmente come amici di Gheddafi. Credo invece che ogni posizione abbia la sua dignità, le sue giustificazioni e anche le sue ambiguità, e si porti dietro il suo grosso carico di sofferenza: per cui invito ognuno a cercare di comprendere, o quanto meno rispettare le posizioni degli altri. Ci si può stimare (e restare uniti) anche sostenendo posizioni diverse.

 

 

RAID IN LIBIA, SI LACERA ANCHE IL POPOLO DI SINISTRAultima modifica: 2011-04-30T11:35:00+02:00da sergiofrigo
Reposta per primo quest’articolo
Questa voce è stata pubblicata in Esteri, politica e contrassegnata con , , , , , , , , , , , . Contrassegna il permalink.