COME VOTERÒ DOMANI

voto.jpgDomani qualcuno voterà – ancora una volta – sperando di riuscire ad agguantare un sogno non suo (svenduto da un piazzista bolso e sfiatato da tutti gli schermi televisivi) e di viverne la luce riflessa, fatta di paillettes e cotillons. Non mi interessa, non fa per me.

Qualcun altro cercherà, nell’esattezza delle leggi e nella quadratura dei conti, un argine ai flutti del caos globale che ci trascinano a fondo: come se bastasse un’equazione a rappresentare la complessità delle nostre vite. Auguri!

Altri voteranno con rabbia e indignazione, perché convinti che ci sia qualcuno, là in alto da qualche parte, che ci ha fregato e che vuole continuare a farlo, per arricchirsi alle nostre spalle. Hanno sicuramente ragione, ma la rabbia – da sola – non ci aiuterà a venirne a capo, anzi potrebbe trascinarci ancor più nel baratro.

Io invece chiamerò a raccolta, nell’urna, la responsabilità e la speranza: perché so – a differenza di chi vende sogni o soffia sul fuoco – che il momento è grave, che il tempo è breve, che le medicine che ci hanno prescritto sono amare, indispensabili, e… purtroppo insufficienti, ma anche che non ci sono scorciatoie; e che sarà dunque necessario sostenere altri sforzi, anche se non sarà possibile ottenerli – a chi nei prossimi anni governerà il paese – senza offrire in cambio condivisione sociale, pari opportunità (soprattutto per i giovani e le donne senza lavoro e senza prospettive), maggiore equità, un forte cambiamento e una ragionevole speranza che tutti insieme ce la faremo.

Non ho la pretesa che questa sia la ricetta buona per tutti, anzi con onestà intellettuale devo confessare che temo che una ricetta ottimale nemmeno ci sia. Ma questa è quella che sento più congeniale per me.

COME VOTERÒ DOMANIultima modifica: 2013-02-22T23:56:15+01:00da sergiofrigo
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