GIANNINO, “DIMISSIONI IRREVOCABILI”: PERCHE’ LA BUGIA IN POLITICA COLPISCE A SENSO UNICO

GianninoBerlu.jpg“Inoffensive ma gravi balle private”: così Oscar Giannino definisce le false notizie (da lui diffuse) sui suoi titoli di studio, annunciando le dimissioni irrevocabili da Presidente di Fare, Fermare il declino (al suo posto è stato eletta Silvia Enrico, lui rimane candidato premier). Un episodio che, comunque vada a finire, segna irrimediabilmente il suo destino politico: sicuramente il movimento perderà qualche voto, ma soprattutto lui, il leader, ha ormai le unghie limate a zero in un confronto politico dove servirebbero invece artigli d’acciaio. Ma perchè accade, in un paese che di balle private e pubbliche se ne beve a tonnellate ogni giorno, da Ruby nipote di Mubarak alla casa di Montecarlo di Fini all’alloggio regalato “a sua insaputa” a Scaiola?

A SINISTRA TANTI MORALISTI

La domanda può essere generalizzata in questo modo: perchè alcuni politici sono pesantemente danneggiati dalle loro bugie, anche sostanzialmente inoffensive come queste, e altri non vengono nemmeno scalfiti da menzogne ben più gravide di conseguenze?

Se guardiamo a sinistra, c’è un’ecatombe di politici beccati con le mani nel sacco, oppure solo sospettati di averle messe, che si sono dovuti dimettere dalle loro cariche: come Ottaviano Del Turco, presidente della Regione Umbria,  o come Flavio Del Bono, sindaco di Bologna. E come dimenticare i pesanti effetti di quella frase “Abbiamo una banca” sulla credibilità di Piero Fassino e di tutto il Pd? Oppure il dazio che il partito sta pagando per il caso Mps, che peraltro si sta dimostrando fino a questo momento una questione di manager infedeli e di mancato controllo del partito locale da parte del nazionale, ma non ha ancora portato all’incriminazione di nessun politico?

Ma da quelle parti sono gli stessi elettori e simpatizzanti che spingono per le dimissioni, ritenendo incompatibile con la missione del partito la permanenza al potere di leader segnati dall’opacità e dalla menzogna.

A DESTRA ELETTORI DI BOCCA BUONA

Non altrettanto si può dire del centro-destra, che ha sempre dimostrato nei confronti dei suoi militanti che sbagliano una straordinaria comprensione. Berlusconi, con tutte le sue indagini, le sue bugie, le sue contraddizioni, è saldamente al suo posto, ma anche sotto di lui pluri-indagati come Verdini occupano posti chiave nell’organizzazione, e chi finisce provvisoriamente “in panchina” per una marachella, è sicuro di ritornare in campo nella partita successiva con la maglia del titolare.

Ovviamente la menzogna si rivolta con maggiore violenza – e giustamente – contro chi (dal Pd a Giannino) ha fatto della trasparenza e dell’intransigenza le proprie parole d’ordine. Ma viene anche da pensare che le bugie non colpiscano altrettanto duramente a destra perchè Berlusconi ha saputo scegliere (o plasmare) un elettorato più di bocca buona, per il quale la sincerità in politica conta assai meno dell’efficacia dell’azione, anzi è considerata un ostacolo al libero dispiegarsi “creativo” della personalità del leader, se non addirittura un sintomo grave di inaffidabilità: l’omertà obbligata fra complici è da sempre un vincolo più forte della libera solidarietà fra cittadini onesti.

LA SOLIDARIETA’ DI CROSETTO A GIANNINO

In tutto questo va registrata una significativa eccezione: un esponente della destra come Guido Crosetto, fondatore di Fratelli d’Italia, ha dichiarato che fra “tanti pregiudicati, indagati, persone che hanno affossato il Paese” l’ultimo che si doveva dimettere era proprio Oscar Giannino.

GIANNINO, “DIMISSIONI IRREVOCABILI”: PERCHE’ LA BUGIA IN POLITICA COLPISCE A SENSO UNICOultima modifica: 2013-02-20T17:41:00+01:00da sergiofrigo
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