SICILIA, ALCUNE CONSIDERAZIONI SCOMODE SUL DOPO-VOTO

Crocetta.jpgNon so se il voto in Sicilia potrà davvero prefigurare il futuro esito nazionale, ma se così fosse almeno in parte, possiamo già a priori stabilire che:

a – non si parlerà più di ritorno al proporzionale e di premio di maggioranza al primo partito: però vorrei vedere il Presidente della Repubblica che offre l’incarico a Grillo, e Grillo che cerca di formare il governo 🙂 Probabilissimo, a questo punto, che si resti al Porcellum.

b – mettiamo invece che si ripresenti un’astensione così alta, e una frammentazione come in Sicilia: significherebbe trovarsi con una maggioranza parlamentare che raccoglie nel paese il 15% dei voti. Si potrebbe governare, anche avendo una maggioranza numerica, contro l’85% del paese?

c – E Crocetta oggi, e Bersani domani, avranno la forza per portare avanti le riforme e il risanamento finanziario? La Regione Sicilia ha 7.5 miliardi di debito consolidato, 2 miliardi all’anno di stipendi e pensioni, 28mila operai forestali… Se Crocetta facesse davvero quello che servirebbe, in pochi mesi il suo 30% di consenso finirebbe completamente evaporato.

d – Grillo invece è andato a dire ai siciliani GrilloSicilia.jpg che è l’Italia a essere in debito con loro (lo dirà anche nelle altre regioni italiane?), che sono bravissimi (anche quando votavano 61 a zero per Miccicchè?) e che ce la faranno a uscirne anche da soli. Il vero punto debole dei movimenti populisti è che fingono di credere nell’auto-palingenesi dei popoli, ma non parlano mai delle responsabilità degli elettori per le loro scelte passate. Detto questo, meglio l’M5S del non voto, o di altri movimenti che la rabbia contro i partiti partorisce in giro per l’Europa.

e – La sinistra radicale – e non ne godo – rimedia un risultato modestissimo. Ma leggo – e ne godo ancora meno – che alcuni dirigenti (non Vendola) si dichiarano soddisfatti, perché in fondo il 6%, in così poco tempo, non è niente male. La vocazione minoritaria è la malattia senile dell’estremismo.

f – L’astensionismo così massiccio è un problema enorme: ma chi sono gli astensionisti, e perché si astengono? Il problema è l’offerta politica – “impresentabile” , dice qualcuno. Ma se fosse “impresentabile” la domanda politica? Non è che gli elettori trovano ripugnanti i compromessi e le malversazioni pubbliche, che essi esercitano beatamente in privato?

SICILIA, ALCUNE CONSIDERAZIONI SCOMODE SUL DOPO-VOTOultima modifica: 2012-10-30T11:33:00+01:00da sergiofrigo
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