L’ADDIO DI BERLUSCONI RILANCIA IL BIPOLARISMO, CON UN MATCH CASINI-PD

Mi pare di poter dice che nella faticosa marcia verso la Terza Repubblica con l’addio di Berlusconi alle sue aspirazioni di leader si intravede una possibile scomposizione e riaggregazione dei poli. Per il momento Casini ha ricevuto in eredità (come si prevedeva da tempo) quello che resta del patrimonio politico del Cavaliere: ora stanno discutendo sulle tasse di successione, ma la cosa pare avviata.

Impegnato nel compito di ricostruire e compattare il campo moderato – e scontando numerose defezioni a destra – Casini si presenterà al voto probabilmente più come king-maker (di Monti) che come candidato in prima persona alla Presidenza del Consiglio (magari ipotizzando per se stesso il Quirinale). Dovrà fare a meno della Lega, a meno di qualche accordo tecnico al Nord, ma la strada mi pare segnata. Bisognerà vedere come potrà conciliare le diverse anime del conservatorismo, del corporativismo e del liberismo italiano col suo tradizionale moderatismo democristiano, ma se la legge elettorale rimane quella che è, difficilmente chi voglia giocare un qualche ruolo politico nella prossima legislatura potrà sottrarsi a quell’abbraccio.

ORA IL CERINO È NELLE MANI DEI DEMOCRATICI

A questo punto il cerino sta tornando nelle mani del Pd, che si troverà privo della possibile sponda dell’Udc, con cui fare argine alle richieste di Sel. Accentuerà la sua connotazione di sinistra, puntando sul recupero delle aree del disagio sociale ma rischiando di lasciare campo libero agli avversari tra i moderati, oppure cercherà (con Renzi) di accreditarsi anche al centro enfatizzando la fedeltà all’Agenda Monti, ma rischiando defezioni a sinistra? Un bel dilemma per chi si appresta a votare alle primarie.