GIAN ANTONIO STELLA (PREMIO MASI): “CON LA CASTA VOLEVO AIUTARE LA POLITICA A RINNOVARSI, MA MI HANNO ACCOSTATO ALLE BR”

Masi2012.jpgCome ogni anno il veronese Premio Masi porta alla ribalta alcuni degli interpreti più accreditati della Civiltà Veneta. Quest’anno è toccato al premiato più giovane in assoluto nella storia della rassegna, il direttore d’orchestra 25enne Andrea Battistoni, veronese, e due donne di caratura internazionale: la scrittrice e ambientalista italo-kenyota Kuki Gallmann e la direttrice dell’Institute of Masters of Wine Lynne Sherriff, la prima veneta d’origine ma africana d’adozione, la seconda inglese nata in Sudafrica.

Accanto ai tre citati, poi, altri due nomi di grande impatto: il giornalista Gian Antonio Stella, in questi giorni di scandali politici bersagliato dalle interviste in quanto “scopritore” della Casta, e il nume tutelare dell’italianità dell’Istria Giovanni Radossi. IMG_2246.JPG
Kuki Gallmann (figlia dello scrittore-esploratore trevigiano Cino Boccazzi), a sua volta è la grande madre bianca del Kenya, dove svolge – tramite una fondazione che ricorda il marito e il giovane figlio scomparsi – un’intensa opera di salvaguardia ambientale e di educazione delle giovani generazioni. Racconta di un paese bellissimo, ma i cui abitanti difficilmente nella loro vita (a differenza dai turisti occidentali) vedono un elefante o un leone: «Se le giovani generazioni non imparano a conoscere la ricchezza del loro ambiente, si taglierà per sempre anche in Africa il cordone ombelicale tra uomo e natura».
Gian Antonio Stella invece è ancora alle prese con le ricadute del suo best seller profetico con cui cinque anni fa denunciò gli sprechi della politica: un milione e 300 copie vendute, premi e inviti da tutte le parti, ma anchequalche critica non proprio gradevole:  «É stato insopportabile sentirsi accusare di qualunquismo antipolitico – dice il giornalista asiaghese, durissimo soprattutto con D’Alema che aveva accostato il suo lavoro alle Br – La battaglia mia e di Sergio Rizzo doveva servire semmai a salvare la politica, aiutandola a cambiare. Invece siamo arrivati al punto che i partiti sono ostaggio di centinaia di Fiorito, e sono i tesorieri a scegliere i segretari».

 A Stella nella video-intervista che segue ho chiesto di parlare del Nordest nella crisi, del consenso alla Lega nel Veneto e della mobilitazione del giornalismo italiano in difesa del direttore del Giornale Sallusti.

GIAN ANTONIO STELLA (PREMIO MASI): “CON LA CASTA VOLEVO AIUTARE LA POLITICA A RINNOVARSI, MA MI HANNO ACCOSTATO ALLE BR”ultima modifica: 2012-10-05T17:20:34+02:00da sergiofrigo
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