LEGA, ULTIMO PARTITO LENINISTA: ESPULSO DAVIDE LOVAT

Lovat.jpegDavide Lovat, 39 anni, responsabile vicentino degli enti locali per la Lega, era uno degli esponenti del Carroccio con cui avevo stretto amicizia nelle presentazioni del mio libro “Caro Zaia vorrei essere leghista ma proprio non ci riesco”. Non che ne condividessi le idee, sia chiaro, ma ne avevo apprezzato fin dall’inizio il desiderio di confrontarsi con chi non la pensa come lui, la curiosità intellettuale, la capacità di elaborazione culturale, di cui ha dato prova anche nel libro scritto con Antonio Gesualdi “Tu sarai leghista! Leghista sarai tu”.

Ebbene, da sabato Lovat (che di suo è soprattutto un comunitarista ed è anche animatore del sito cattolico tradizionalista “L’altra campana”) è fuori dalla Lega, espulso d’autorità (su richiesta, pare, di Emanuela Dal Lago e di Stefano Stefani) senza neppure essere stato informato di un procedimento disciplinare a suo carico, e quindi senza neppure essere stato chiamato a difendersi. Lovat ha pagato le critiche ai caporioni della Lega, quelli che all’ombra del Carroccio fanno i propri affari e promuovono le carriere dei fedelissimi, e anche l’auspicio ad una “normalizzazione” del partito, con la valorizzazione delle sue diverse articolazioni politiche e culturali.

Mi dispiace per lui, e mi dispiace per la Lega, che invece di evolversi democraticamente e promuovere la dialettica interna, vede prevalere ancora una volta il suo carattere leninista, che non accetta né il confronto né il dissenso.

Ma ci tornerò sopra. Ecco intanto cosa ha detto Davide Lovat al collega Ivano Tolettini del Giornale di Vicenza.

 

Il Giornale di Vicenza
28/02/2011
La Lega è spaccata, Lovat è stato espulso
di Ivano Tolettini

Rottamato senza poter difendersi. Espulso dalla Liga Veneta- Lega Nord senza vedere il cartellino rosso che gli è stato sventolato e poter parlare con il “tribunale” del partito, cioè il consiglio nazionale riunitosi l’altra mattina a Padova sotto la guida di Gian Paolo Gobbo, che l’ha cacciato.Dario Lovat, 39 anni, dottore in scienze politiche con una tesi sul santo-filosofo Tommaso, è amareggiato e sconcertato. Segretario della circoscrizione cittadina e “rottamatore leghista”, come portavoce del gruppo di minoranza che si riconosce in Roberto Grande e che un paio di settimane fa ha raccolto il 40% dei consensi al congresso provinciale che ha incoronato Maria Rita Busetti, è disorientato. Dice di pagare il “suo parlare chiaro”. «Formalmente – spiega – nessuno mi ha detto nulla. Le dirò di più, non sapevo nemmeno di essere sotto procedimento disciplinare. Sono stato informato sabato alle 22 da una giornalista, poi da qualche sms, ma di ufficiale nulla. Uno strano modo di contemplare la dialettica interna. Irrituale».Nessun “giusto processo”.«È così, purtroppo. Ho espresso opinioni a nome di un gruppo che si richiama ai valori fondanti della Lega. Se il nostro partito espelle le persone incensurate e ne premia altre, beh, allora…»Allora, dott. Lovat?«Forse è meglio essere fuori, perché sono convinto che la base, il popolo al quale si richiama il nostro leader Bossi, si ribellerà a questo modo verticistico di intendere il partito a livello locale».Da quando è leghista?«Dal 1992, ma sono diventato militante nel 2003, dunque da meno di dieci anni e per questo mi ha processato la Liga Veneta anziché la Lega Nord. Sono fiero di essere leghista, anche perché non sono mai stato altro».Parla al presente, ma ormai la Lega per lei è il passato.«Io credo nei valori del movimento, nel messaggio federalista, la Lega è il popolo, invece ci stanno derubando degli ideali».Si dice che è stato presentato un dossier contro di lei l’altra mattina, per chiedere il provvedimento disciplinare.«Vede, lei premette “si dice”, l’hanno detto anche a me, ma non c’è alcuna certezza. Mi è stato riferito che Manuela Dal Lago è la promotrice della mia espulsione. Senza dirmi nulla, senza chiedermi di difendermi da presunte colpe, ma che modo è mai questo di fare».Davvero, non aveva mai avuto alcun sentore?«Francamente no, ho sempre servito il partito e per gli incarichi ricoperti non ho mai preso un euro. Adesso vengo espulso, così mi viene detto, e lo apprendo dai giornalisti, senza conoscere le motivazioni. È pazzesco, un abuso».Un partito è una libera associazione politica e chi ne fa parte conosce le regole. La sua colpa qual è stata?«Le ripeto che non lo so. La cosa mi sconcerta sotto l’aspetto politico, prima ancora che procedurale, anche se ogni persona ha diritto al “giusto processo”, in qualsiasi sede».Ricorrerà contro il provvedimento?«Prima l’espulsione mi dovrà essere notificata, ma di fare parte della Lega mi interessa solo se rispetta i valori originari, quelli che l’hanno spinta a intercettare il 38% del consenso della nostra gente, altrimenti è meglio stare fuori. Potrei rivolgermi alla magistratura, potrei denunciarli».Ha sentito il senatore Paolo Franco?«È l’unico tra i big che mi ha manifestato la sua perplessità per quanto è successo».


LEGA, ULTIMO PARTITO LENINISTA: ESPULSO DAVIDE LOVATultima modifica: 2011-02-28T12:15:29+01:00da sergiofrigo
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