UN VIAGGIO CHE PORTERÀ LA CHIESA MOLTO PIÙ LONTANO CHE A LAMPEDUSA

PapaLampedusa.jpgÈ un viaggio molto più lungo degli 800 chilometri che separano Roma da Lampedusa, quello odierno di Papa Francesco, e il suo approdo è molto più complicato di questo, che rappresenta solo la prima tappa. Un viaggio destinato a cambiare in profondità il rapporto della Chiesa con il mondo, e naturalmente anche con il suo popolo: una specie di camminata nel deserto, destinata a lasciarsi dietro anche molti dispersi.

L’ammissione delle colpe dell’Occidente nei confronti del sud del mondo, che ne è alla base, la richiesta di perdono nei confronti dei troppi caduti durante i viaggi della speranza barconeimmigr.jpge per l’indifferenza della nostra società verso le loro tragedie, il sostanziale invito ad accogliere e condividere le nostre ricchezza già molto declinanti con quelli che continuano a venire, fa di questo primo viaggio del Papa anche un atto profondamente politico e radicalmente rivoluzionario, che sposta la direzione del cammino della Chiesa fuori e contro la corrente del senso comune che l’ha sempre guidata da Costantino in poi, cioè da almeno 17 secoli.

 

UNA CHIESA CHE SPOSAVA IL MODERATISMO SOCIALE DELLA MAGGIORANZA

La Chiesa in tutto questo lasso di tempo ha sempre interpretato (e fino a qualche decennio fa anche determinato) gli umori egemoni nella società italiana e in buona parte di quella occidentale, esercitando la sua influenza anche su luoghi geografici e ambienti socio-culturali che non afferivano direttamente a lei. Era una Chiesa intrinsecamente maggioritaria, animata da un sentire largamente condiviso dal popolo, che sposava la morigeratezza nel costumi con un afflato sociale connotato dalla compassione piuttosto che da una vera condivisione, dalla carità piuttosto che dalla rivendicazione. E anche quando sottolineava le esigenze di giustizia sociale (nelle parole di qualche papa e nelle testimonianze di molti missionari) i gesti concreti della sua nomenclatura erano sempre caratterizzati da prudente realismo, da una grande comprensione per i “peccati” delle sue pecorelle più grasse, e dunque da una sostanziale condivisione degli orizzonti di moderatismo sociale tipici delle maggioranze popolari dell’Occidente.

ORA I CRISTIANI SONO MINORANZA, E IL PAPA LI VUOLE PIU’ RADICALI NELL’ISPIRAZIONE EVANGELICA

Papagente.jpgCosa sia accaduto in questi ultimi decenni sul versante del costume, con la perdita quasi totale dell’egemonia della Chiesa, è sotto gli occhi di tutti. Ma quello che sta accadendo con questo Papato, e che il viaggio a Lampedusa sancisce con più efficacia dei molti gesti e delle molte parole che l’hanno preceduto, è che la Chiesa ha scelto di “uscire dalla maggioranza” anche sul versante sociale: accettando finalmente ciò che finora nessuno aveva avuto il coraggio concreto di ammettere, cioè di essere minoranza anche nei propri “domini”. Questo affida al Papa e alla Chiesa una scomoda libertà, che da secoli non assaporavano più: quella di essere completamente se stessi, attingendo pienamente all’autenticità originaria dell’ispirazione evangelica, in tutta la sua radicalità, anche contro il senso comune che essa stessa ha contribuito a forgiare; quella secondo cui “è più facile che un cammello passi per la cruna di un ago che un ricco entri nel regno dei cieli”, quella di San Martino che divide il suo mantello col povero fino a rimanere lui stesso seminudo: ignorando anche il sano realismo di coloro che gli stanno attorno e ridono di lui, perché mettono davanti alla richiesta del povero il proprio bisogno, e anche di coloro che – per venire all’Italia di oggi – dicono “prima i poveri italiani”.

UN VIAGGIO FUORI DAL “SENSO COMUNE”, UNA PROPOSTA FORTE PER L’OCCIDENTE IN CRISI

È questo il cammino che Papa Francesco (mai nome fu scelto con maggiore oculatezza) sta indicando ai cristiani, con questo viaggio, con le molte parole e soprattutto i molti gesti concreti che l’hanno preceduto, mettendo nel conto anche di perdere per strada, durante la traversata, molti dei fedeli più tiepidi e di scontentare coloro che fin qui hanno amato (sottovalutandone la portata eversiva) la sua bonomia; ma mostrando anche di aver compreso – meglio di molti studiosi e politici – che l’impoverimento dell’Occidente richiede a tutti l’adesione a nuovi stili di vita, dominati dalla sobrietà e dalla socialità piuttosto che dalla corsa all’arricchimento individuale, e dunque scommettendo anche sul fatto che una nuova proposta cristiana in questo senso possa essere più in sintonia con lo spirito del tempo e col futuro che ci si sta preparando.

UN VIAGGIO CHE PORTERÀ LA CHIESA MOLTO PIÙ LONTANO CHE A LAMPEDUSAultima modifica: 2013-07-08T12:23:00+02:00da sergiofrigo
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