Mentre si chiude questa bella giornata di democrazia – che ha visto il centrosinistra e i suoi candidati promuovere un confronto duro ma costruttivo e leale, e mobilitare 4 milioni di italiani, a scorno dei profeti dell’antipolitica – un pensiero solidale va (senza ironia) agli elettori del centro-destra, ai quali Berlusconi ha preparato l’ennesimo velenoso scherzetto che rischia di far saltare per aria tutto intero il suo campo. Incapace di stare alla finestra, incapace di elaborare un’idea nuova, si propone alla guida di una rinnovata coalizione con la Lega, “pagando” salala l’alleanza cedendo sempre nuove fette di potere sul territorio, a scapito dei suoi luogotenenti.
Certo era impensabile che un partito padronale si trasformasse senza dolorosi contorcimenti in un partito normale e democratico. Ma quello che più colpisce è l’incapacità di Berlusconi di dire l’unica parola che sarebbe lecito attendersi da chi lo ha ridotto in questo stato: “E’ colpa mia”. Da bravo Schettino della politica preferisce dare la colpa a tutto il mondo, ai colonnelli, agli ex di An, persino al suo “figlioccio” Angelino Alfano, usato come foglia di fico e poi buttato a mare, come ha fatto con tutti i suoi scudieri, da Previti a Lavitola. Che dire, a questo punto? Forza Meloni, non mollare!
IL RAGLIO RABBIOSO DI GRILLO
Una parola di solidarietà, infine, anche ai seguaci di Beppe Grillo, che forse (speriamo) si sarebbero aspettati dal loro capo un’analisi più serena su questa mobilitazione di popolo (reale, non virtuale) che non il raglio rabbioso che gli abbiamo sentito emettere oggi.