Bersani o Renzi? L’articolo che segue è tratto dal giornale on line Linkiesta, vicino ad ambienti giovanil-industriali (Anna Maria Artoni) ma non di simpatie montezemoliane, e descrive bene l’atteggiamento dei filo-renziani non democratici (nel senso del partito). Leggendolo si intuisce di quale portata sarebbe il mutamento genetico del centrosinistra italiano in caso di vittoria del sindaco di Firenze. E non solo del centro-sinistra, perchè si rimescolerebbero tutte le carte della politica italiana. Per questo motivo le primarie di domani sono così importanti, al di là dei destini del Pd.
UN’OPA SUL PD DI NUOVI CETI POLITICO-SOCIALI
Io penso che se vincesse Renzi si andrebbe a uno smottamento imponente a sinistra, e ad un forse ancor più imponente sfondamento al centro: il Pd vincerebbe forse più agevolmente le elezioni, ma imbarcando ceti sociali e culturali finora estranei alla sua cultura, che rimane ancora fortemente ancorata ai residui di solidarismo cattolico e socialdemocratico, con blande venature liberal. In particolare cosa ne sarebbe di quella fascia consistente di sinistra sociale che non si sentirebbe più rappresentata politicamente e soprattutto socialmente dal Pd?
Personalmente questa eventualità mi sembra un azzardo, da vari punti di vista, non ultimo le qualità personali del candidato, non ancora testate: non una tragedia, come pensa qualcuno nel Pd, ma una mezza rivoluzione certamente si. E’ per questo riflesso condizionato (forse un po’ continuista, lo ammetto) che mi auguro che vinca Bersani, anche se – lo confesso – la curiosità di vedere cosa farebbero a quel punto i D’Alema e le Rosi Bindi effettivamente è molto forte…