MINZOLINI TRABALLA: CRESCONO GLI SPRECHI, CALANO GLI SPETTATORI

Minzolini.jpgChe periodaccio per il povero Minzo! Non bastava il pensionamento del suo mentore, che lo chiamava “direttorissimo”!

Riassumiamo: ieri su tutti i giornali c’era la notizia del sorpasso (domenica sera) del Tg5 e addirittura del Tg3 ai danni del suo Tg1 (di oltre 4 punti di share, un milione e duecentomila spettatori). Oggi viene a galla il rapporto della Guardia di finanza (vedi link in fondo) sui quasi 75 milioni di spese indebitamente caricate dal direttorissimo sulla carta di credito aziendale (70  li ha già dovuti restituire, ma questo per la polizia tributaria non estingue il reato, che potrebbe essere la truffa aggravata, anche se lui smentisce che il Pm abbia preso in considerazione questa eventualità).


LA REPLICA: “INCOMPRENSIONI CON L’AZIENDA. ED ERO SENZA TRAINO”

Sullo sperpero (un anno “per lavoro” nei migliori alberghi di Capri, Barcellona, Ischia, Cortina, Cannes, Sanremo, Venezia, Marrakech, Dubai, Palma de Majorca, mai una volta che andasse a Francoforte o a Strasburgo dove pure qualcosa di rilevante succede…) Minzolini aveva concordato con l’allora direttore Masi la risibile scusa che c’erano state delle “incomprensioni amministrative” con l’azienda. Sul flop di domenica invece ha spiegato irritatissimo che aveva un traino molto basso dalla trasmissione che lo precedeva (il dopo Formula 1), e che a differenza dagli anni precedenti alla sua gestione si è trattato dell’unico sorpasso del Tg5 ai danni del Tg1 quest’anno.

MA ORMAI IL TG1 HA LA STESSA CREDIBILITA’ DI FEDE

Su questo ha qualche ragione, peccato che si aggrappi a questa spiegazione per rimuovere il resto: e cioè che Tg1 e Tg5 sono entrambi in caduta libera, che ormai quella che era la corazzata della rete ammiraglia veleggia appena sopra il 20% medio di share, e che il Tg7 di Mentana fa lui da traino alle altre trasmissioni della rete. E rimuove soprattutto il fatto che – stando a un’indagine sulla percezione degli spettatori presentata da Massimo Scaglioni, dell’università Cattolica di Milano – il maggiore tg pubblico ha ora la stessa credibilità e affidabilità del Tg4 e di Studioaperto, cioè le due testate più schierate della galassia informativa berlusconiana.Fede.jpeg

Ma a “bocciare” il tg della Rai (stando a un servizio di ieri del Gazzettino) sono anche i dati di una ricerca condotta in 11 Paesi (Usa, Canada, Uk, Giappone, Sud Corea, Australia, India, Colombia, Italia, Grecia e Norvegia), e presentata da Gianpietro Mazzoleni dell’università degli Studi di Milano. «In Italia sono stati analizzati Tg1, Skytg24, Corriere e Repubblica – sottolinea lo studioso – e si è visto che la rete pubblica italiana è quella che ha approfondito meno e dato meno hard news, cioè le notizie di economia, politica e giustizia, rispetto ai media commerciali».
      Non solo. Anche se negli ultimi 2-3 anni i cittadini si sono mostrati più interessati ai temi dell’occupazione, della tutela sociale e della crisi economica, il Tg1 nel 2010 e 2011 ha parlato principalmente di politica, costume e società e criminalità, come rileva il presidente dell’Ipsos, Nando Pagnoncelli: «Dai dati dell’Osservatorio di Pavia vediamo che nel 2010 il Tg1 è stato occupato soprattutto dalla politica (18,2%), da servizi di costume e società (12,8%) e criminalità (11,9%). Nel 2011 la politica rimane al primo posto, anche se in calo, con il 14,5%, la criminalità sale al 12% e il costume scende all’8,3%».

Come stupirsi se il pubblico – stanco di servizi sui cappottini per i cani o su come si mangia bene e ci si diverte nei luoghi frequentati a nostre spese da Minzolini – alla fine cambia canale?

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MINZOLINI TRABALLA: CRESCONO GLI SPRECHI, CALANO GLI SPETTATORIultima modifica: 2011-11-30T11:44:00+01:00da sergiofrigo
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