Una bella giornata e tanta gente che ha piacere di condividere con la collettività quello che fa, gratuitamente, al servizio degli altri; e in mezzo un po’ di musica, qualche reading, giochi per i bambini: questo è la festa del volontariato, in corso oggi, domenica, nel centro di Padova, a coronamento di Settembre solidale, promosso dal Csv provinciale.
Una piccola cosa che fa fatica a diventare un evento (e infatti i giornali ne parlano pochissimo, ma d’altra parte Repubblica oggi dava notizia della protesta degli organizzatori della Marcia della Pace di Assisi per il disinteresse dei media con una notizia-francobollo a pagina 11, quasi uno sberleffo), ma che testimonia di un tessuto sociale che continua a tenere, di una socialità che resiste, seppure con affanno: ci sono sempre più bisogni, in tutti i campi, e sempre meno fondi per rispondere, e alla fine anche l’entusiasmo viene meno, sostituito solo dal senso del dovere.
Incontro il consigliere regionale Claudio Sinigaglia che guarda sconsolato la piazza affollata di gazebo e di giovani volontari e dice: “Questi qui l’anno prossimo rischiano di non avere più neanche un euro dalla Regione”. Il fatto è che la giunta Zaia sta tenendo duro sui finanziamenti alla sanità, ma trascura del tutto il sociale, che è l’altro pilastro su cui si appoggia il welfare regionale: effetto dei tagli governativi, ma anche una precisa scelta politica: invece che assicurare il servizio a chi ne ha bisogno, la tendenza è foraggiare il singolo o la famiglia con dei bonus (finché ce la si fa), cosicché il servizio può essere acquistato dai privati sul mercato.
Siamo alla privatizzazione strisciante della socialità, alla commercializzazione del bisogno, l’ultimo naufragio dello Stato sociale. W lo Stato leggero!