MA QUESTA VITTORIA MUTILATA PUÒ ANCHE DIVENTARE UN’OPPORTUNITÀ

Elezioni, Bersani, Grillo, centrosinistra, M5s, risultati, governoVista il giorno dopo, questa ennesima “vittoria tecnica” (e non politica) del centrosinistra è meno brutta di quanto appariva ieri sera. Anzi, può essere foriera di alcune cose positive. Il pallino infatti a questo punto è nelle mani di Bersani, che deve giocarselo con un mix di decisionismo, spregiudicatezza, intransigenza e lungimiranza.

La situazione del Senato, paradossalmente, semplifica le cose: escluso a priori un accordo con Berlusconi, insufficiente (oltre che problematico) quello con Monti (a cui bisognerà trovare magari una collocazione spendibile sul terreno internazionale) non c’è altra strada che quella, certo impervia, di un confronto con Grillo: in fondo appare sempre più chiaro che gran parte degli eletti (e anche dei votanti) del M5S provengono davvero, come dice Berlusconi, dalla sinistra, e Dario Fo ha assicurato che Grillo è pronto a trattare. Confronto che potrà esserci solo sulle cose concrete, vista la conformazione del Movimento Cinque Stelle e la sua ferma determinazione a non vincolarsi a un accordo di legislatura. Ma è proprio su questo terreno che si può individuare un percorso comune che ci porti a risolvere finalmente alcuni dei nodi più aggrovigliati della politica nazionale, e a recuperare un po’ di consenso fra i cittadini.

 

CERCARE UN ACCORDO CON GRILLO SUI TAGLI ALLA CASTA, IL CONFLITTO D’INTERESSI E LA LEGGE ELETTORALE

Visto che l’iniziativa è nelle mani del centrosinistra, esso dovrà individuare un pacchetto di proposte a cui i grillini non si possano sottrarre, dopo aver magari concordato con loro un percorso accettabile per le nomine istituzionali (Camera, Senato e commissioni). Quali proposte? Anche qui non sarà difficile individuarle:

  • drastica riduzione dei benefici dei parlamentari, taglio consistente del loro numero, eliminazione delle province, bonifica del sottobosco amministrativo e degli enti di secondo livello, con conseguente recupero di risorse finanziarie;

  • una legge severa sul conflitto di interessi che incida in profondità sull’anomalia Berlusconi ma impedisca anche le commistioni politico-finanziarie di cui si è resa responsabile pure la sinistra;

  • una nuova legge elettorale che assicuri rappresentanza e governabilità (bisognerà arrivare al doppio turno, per consentire agli italiani, o meglio costringerli, a dire chi “non” vogliono al governo, piuttosto che favorirne la fantasia creativa che produce psicodrammi come quello di ieri);

  • ancora: un programma di manutenzione delle opere pubbliche e del territorio, con la valorizzazione della Green Economy; alcune misure di politica finanziaria che assicurino un po’ di ossigeno al paese, a partire dall’accelerazione dei pagamenti degli arretrati da parte degli enti pubblici; riduzione dei tempi della giustizia; sostegno della scuola e della ricerca.

Su questo pacchetto, modulato per aggirare i punti di irriducibile contrasto con i grillini, ci si dovrebbe presentare in Parlamento e chiedere il loro voto: mettendoli di fronte alla responsabilità di dire di no e di spiegarlo al paese. Dopodichè un governo che abbia conseguito questi risultati può anche riportare il paese alle urne.

MA QUESTA VITTORIA MUTILATA PUÒ ANCHE DIVENTARE UN’OPPORTUNITÀultima modifica: 2013-02-26T10:56:00+01:00da sergiofrigo
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