DA DJANGO A OBAMA, QUANDO NELLA STORIA C’È SPERANZA

 

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Ci sono momenti  in cui è possibile pensare che la Storia va avanti, lasciando il peggio dietro di sé; momenti in cui puoi persino convincerti che se l’oggi è migliore di ieri, anche nel domani è lecito sperare.

Ieri ho visto “Django Unchained”, di Quentin Tarantino, quasi tre ore di puro divertimento, con risate, dolore, sangue, emozioni (e naturalmente molta inverosimiglianza). La rappresentazione che il film propone della schiavitù è ben più tragica e credibile di quello che abbiamo visto finora in tanto cinema, ma la cosa più intrigante sono i complessi rapporti che intercorrono fra le diverse categorie di schiavi, tra quelli che che si ribellano, quelli che subiscono e quelli che concorrono attivamente al mantenimento dello status quo: non a caso la figura più inquietante del film, più ancora di Candie/DiCaprio, è il suo anziano servitore Django2.jpg Stephen/Jackson, uno zio Tom al contrario, vera e propria “anima nera” del padrone e aguzzino-despota dei suoi simili.

 

OGGI NON DOBBIAMO PIÙ SCEGLIERE SE ESSERE VITTIME O CARNEFICI

Ebbene, capita che domani, ad appena un secolo e mezzo da quei fatti, in quella stessa America un presidente nero pronuncerà il giuramento per il suo secondo mandato, appoggiando le mani sulle Bibbie che furono di Abramo Lincoln (altro film in arrivo, la prossima settimana) e di Martin Luther King, cioè gli uomini che fecero di più per il superamento della schiavitù e del razzismo negli Stati Uniti.

Certo in Obama non c’è nulla della fame sanguinaria di vendetta che anima Django/Foxx nel film, ma neppure della sottomessa cattiveria di Stephen. L’enorme passo avanti che – pur tra mille ripensamenti e contraddizioni – ha compiuto la Storia in questo secolo e mezzo, almeno nella nostra parte di mondo, è sollevare ognuno di noi dall’obbligo di scegliere se essere carnefici, complici o vittime, senza alcuna possibilità di mediazione. Credo che si tratti di un passo avanti incommensurabile.

 
DA DJANGO A OBAMA, QUANDO NELLA STORIA C’È SPERANZAultima modifica: 2013-01-20T23:05:00+01:00da sergiofrigo
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