MARCHIONNE, FORMIGLI E LA LIBERTÀ DI STAMPA

marchionne3.jpgSo molto poco del poker, ma una cosa mi è chiarissima: un giocatore, per quanto bravo, mai dovrebbe mettersi a giocare con un altro molto più ricco di lui. Se non si pongono dei limiti a priori, questi potrà perdere mani su mani, ma è matematico che arriverà prima o poi il momento in cui farà la puntata capace di annichilire l’avversario.

 

A questo ho pensato ieri leggendo della sentenza con cui il Tribunale di Torino ha condannato Corrado Formigli, Formigli.jpeg Anno Zero e la Rai a pagare in totale 7 milioni di euro alla Fiat per un servizio giudicato diffamatorio sull’Alfa Romeo MiTo. Non sono in grado di stabilire se il servizio era effettivamente mirato a danneggiare la Fiat, e poco mi interessa. Può anche essere interessante, come ha fatto Milena Gabanelli nell’articolo allegato, capire chi sono gli esperti che hanno realizzato la perizia, per capirne magari le motivazioni non dette.

Rai_Fiat_risarcimento_milionario_co_9_120222048.shtml

UNA SENTENZA CHE IMBAVAGLIA L’INFORMAZIONE

Osservo che con questa sentenza nessun giornalista si sentirà libero d’ora in avanti di impegnarsi in inchieste potenzialmente scomode per i poteri forti del Paese, e nessun editore si sentirà abbastanza forte per sostenerlo. Non dico che i giornalisti debbano essere liberi di scrivere qualsiasi cosa, anche apertamente diffamatoria, senza risponderne anche in solido, ma credo che imporre il pagamento di una somma di questo genere costituisca oggettivamente un atto intimidatorio contrario alla libertà di stampa.

LA STRATEGIA “PADRONALE” DELLA FIAT

Tutto questo sembra corrispondere bene, purtroppo, alle strategie recenti della Fiat, che sta provocando una semplificazione in senso aziendalista e padronale delle relazioni sociali e politiche che non corrisponde alla complessità del sistema paese. Marchionne cerca ora di imporre per via giudiziaria quello che per decenni la Fiat ha ottenuto (una copertura informativa sempre positiva) foraggiando giornalisti compiacenti con viaggi e auto in uso gratuito, come ha denunciato ieri sera Enrico Mentana.

Gli sfugge, evidentemente, che in una società moderna il consenso (e quindi anche le vendite del proprio prodotto) si ottiene con il confronto e la trasparenza, e con un atteggiamento amichevole e non militaresco nei confronti del contesto in cui si opera. Altrimenti, come per il giocatore di poker stra-ricco, potrà portarsi a casa la posta in gioco, ma non troverà più nessuno in Italia disposto a “giocare” con lui, ovvero a comprare le sue auto.

MARCHIONNE, FORMIGLI E LA LIBERTÀ DI STAMPAultima modifica: 2012-02-23T13:27:42+01:00da sergiofrigo
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