IL SINDACATO PRIVO DI FANTASIA E PRIGIONIERO DEL VECCHIO RITO DELLO SCIOPERO

sciopero.jpgOggi mi sento anti-sindacale. Cooosa? direte voi. O magari anche: “E chi se ne frega?”. Ebbene, lo confermo e mi spiego: intorno a noi tutto è cambiato, nella politica e nell’economia, meno i riti sindacali, che sono ancora ottocenteschi. Nelle iniziative di lotta, soprattutto nei servizi pubblici, registro una coazione a ripetere, una mancanza di creatività, il ricorso ad automatismi scontati che fanno male al paese, alla causa dei lavoratori e agli utenti, lasciano sostanzialmente indifferente la controparte e tutelano solo la pigrizia intellettuale della dirigenza e forse anche della militanza.

LA FIGURACCIA SUL “CASO MENTANA”

Certo ci sono dirigenti più efficaci di altri, e categorie più combattive e più innovative, che hanno saputo inventarsi forme di lotta capaci di “bucare il video”. Qui mi riferisco a due episodi specifici, senza entrare nel merito delle vertenze, perché il discorso è generale. Il primo è il “caso Mentana”: come avevo scritto qui e su Facebook la vicenda era destinata a finire a tarallucci e vino, ma per qualcuno, nella fattispecie il sindacato dei giornalisti, il vino è andato in aceto. La redazione ha espresso la sua solidarietà al direttore, che ha dato l’ennesima dimostrazione di agilità e furbizia e ha avuto la sua apoteosi mediatica, e il sindacato che voleva denunciarlo per comportamento anti-sindacale (per non aver letto un comunicato), e lo stesso Cdr che in qualche modo aveva avallato l’iniziativa, sono rimasti con il cerino in mano, sconfessati dalla base e sbertucciati nei media. E si che sono giornalisti anche loro, e dovrebbero sapere come funziona. Epperò davanti al presunto comportamento anti-sindacale del direttore è scattato il riflesso condizionato dell’attacco a testa bassa, come il toro che non vede, dietro al drappo rosso, la spada del torero pronto a matarlo.

SCIOPERO DEI TRASPORTI, VIAGGIATORI LASCIATI A SE STESSI

Secondo episodio, l’odierno sciopero dei trasporti. Anche qui credo che buona parte delle rivendicazioni dei lavoratori siano legittime, anche se bisognerà pure prendere atto che la crisi richiede sacrifici per tutti (e lo dico da utente): ma è possibile che non si riescano a trovare forme di lotta che riducano al minimo il disagio per i viaggiatori, ed eventualmente lo massimizzino per le aziende?

Mi riferisco in particolare alle ferrovie: nello sciopero del 27 novembre scorso non c’è stato verso di sapere in anticipo chi aderiva e chi no, col risultato che centinaia di migliaia di viaggiatori si sono trovati abbandonati a se stessi sui binari per ore, in attesa del personale che poteva lavorare oppure no, senza che nessuno fosse in grado di dire se questo o quel treno sarebbe partito. Scandaloso! E veniamo allo sciopero odierno. Ieri sera ho battuto palmo a palmo la stazione di Padova alla ricerca di un cartello che (come nel passato) elencasse i treni garantiti. Non c’era. Allora mi sono recato dal capostazione, che ha allargato le braccia desolato confessando di non sapere niente nemmeno lui, salvo che c’erano le due fasce orarie di trasporto regionale garantito, ma niente di certo sui treni a lunga percorrenza.
Stessa solfa stamattina, telefonando in stazione, dove anzi insistevano (sbagliando) che i cartelli di avviso c’erano. Alla fine ho trovato le informazioni che cercavo nascoste (più che pubblicate) sul sito di Trenitalia.

BISOGNA TROVARE ALTRE FORME DI LOTTA. AD ESEMPIO…

Domanda: possibile che non si riesca a trovare il modo per informare più efficacemente i viaggiatori? Ma più in generale: possibile che non si riescano a trovare altre forme di lotta oltre quella abusata e controproducente dello sciopero? Controproducente, perché è vero che senza lo sciopero della vertenza non parlerebbe nessuno, ma in questo modo si parla non dei suoi contenuti, ma dei suoi effetti, cioè del disagio che crea agli utenti. Suscitando in essi una sgradevole forma preventiva di malevolenza. Non sarebbe meglio provare a inventarsi qualcos’altro? Tipo lavorare con una fascia nera al braccio, e distribuire ai viaggiatori dei volantini che illustrino le ragioni dell’agitazione sindacale? Oppure promuovere delle performance – magari affidandosi a qualche artista o qualche creativo – nelle stazioni o negli stessi convogli? Sicuramente si otterrebbe più visibilità positiva sui media, e maggior consenso da parte dei viaggiatori, oltre a denunciare con maggior efficacia le responsabilità delle controparti. 

 

 

IL SINDACATO PRIVO DI FANTASIA E PRIGIONIERO DEL VECCHIO RITO DELLO SCIOPEROultima modifica: 2011-12-16T11:52:00+01:00da sergiofrigo
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