Il Gazzettino nei giorni scorsi ha dato la notizia dello choc e della delusione riportati dagli studenti dell’Istituto “Veronese” di Montebelluna che hanno visitato due consigli comunali, il consiglio provinciale di Treviso e il consiglio regionale per imparare sul campo un po’ di educazione civica: in realtà hanno registrato una serie di comportamenti poco consoni (diciamo così) al prestigio delle istituzioni, ma anche al ruolo significativo che la politica svolge – o dovrebbe svolgere – nella regolazione della vita collettiva: battutine, scambio di sms, lettura dei giornali, tanti sbadigli e persino qualche pisolino…
Ora io non voglio infierire, perché ho un sacro rispetto per la politica e penso che dare sistematicamente addosso a chi ci si dedica sia un po’ autolesionistico: se per paradosso non esistesse la politica, il confronto fra le parti sociali sarebbe regolato a suon di botte invece che da magari poco onorevoli compromessi, oppure ci sarebbe chi decide da solo per tutti.
Al tempo stesso non me la sento di criminalizzare chi è costretto a passare ore interminabili ad ascoltare i discorsi spesso vuoti e inconcludenti che preparano le votazioni, e magari nel frattempo si distrae un po’. Dopo di che, però, c’è qualcuno che esagera, a Venezia, come a Roma, come a Bruxelles. È proprio il caso di dire, parafrasando Goya, che il sonno della politica genera mostri…
Questo dovrebbe essere Previti.
E questo invece è di sicuro Mastella
Qui invece dovremmo essere al parlamento europeo.
E guardate infine che cosa capita nelle aule parlamentari di tutto il mondo. Forse qualche pisolino è meglio, no?
E chi si ricorda il golpe spagnolo del capitano Tejero?