“CACCIA A JAMILA”, LA BELLA PAKISTANA DA SACRIFICARE AL VOIEURISMO COLLETTIVO OCCIDENTALE

Jamila.jpgHo seguito in televisione la “caccia a Jamila”, la ragazza pakistana che i genitori volevano ritirare dalla scuola perchè “troppo bella”, e mi sono vergognato: come padre, come italiano e soprattutto come giornalista.
A braccarla, inseguirla, spingerla all’angolo armati di microfoni, macchine fotografiche e telecamere si è scatenata una oscena muta di “addetti all’informazione”, in realtà agenti neppure tanto segreti del vojeurismo collettivo, mobilitati per dare un volto alla domanda che, in questi cinque minuti, intriga noi, popolo di spettatori: come sarà questa ragazza “troppo bella”?
Non importa se lei è in imbarazzo, si ritrae, nasconde il volto con il velo: lo sguardo pornografico del drago occidentale richiede ogni giorno il sacrificio del pudore di una vergine.
Cosa potremo replicare noi – padri, spettatori, addetti all’”informazione” – al padre di Jamila, convinto che questo sguardo sia molto più offensivo verso le donne di un velo islamico?

“CACCIA A JAMILA”, LA BELLA PAKISTANA DA SACRIFICARE AL VOIEURISMO COLLETTIVO OCCIDENTALEultima modifica: 2011-04-18T16:27:09+02:00da sergiofrigo
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