PROFUMO DI UVA, PROMESSE E RICORDI

Bucolico: ieri sera, tornando a casa, ho provato un piccolo, privato, momento di felicità, passando sotto la vigna che ho nell’orto: un orto che quest’anno – nonostante le splendide premesse di fine marzo, quando si presentava verdissimo e lussureggiante – mi ha dato solo delusioni (inevitabile il parallelo con le “promesse” elettorali e le modeste realizzazioni di qualche altro “verde”, ma qui è un altro discorso): ebbene, dai tralci emanava un fragrante profumo di uva, fragola, per la precisione.

Normale, direte voi, visto che è una vigna. Certo, ma erano decenni che non lo sentivo “dal vivo”, mi ha riportato all’infanzia dai nonni, nelle colline sopra Calvene, alle camminate fra le vigne con mio nonno, alla transumanza con le vacche assieme a mio zio (quello a cui ho dedicato il mio libro su Zaia) e ai miei cugini, proprio in questo periodo.

Per un momento mi sono sentito Proust con le sue madeleine. Comunque non temete: la mia personale “Recherche” si ferma qui…

A proposito: ecco la mia vigna, prima che se la mangino i merli:

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PROFUMO DI UVA, PROMESSE E RICORDIultima modifica: 2010-09-08T10:41:00+02:00da sergiofrigo
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