LA PAURA DEGLI IMMIGRATI, IL RUOLO DEI MEDIA E IL SILENZIO DELLA LEGA

C’è ancora un'”emergenza immigrazione”? Esplode la polemica fra la Caritas e il Governo sulla questione degli sbarchi, che secondo l’organizzazione cattolica sono addirittura in aumento, nonostante i controversi accordi con la Libia, mentre stando al ministro Maroni sono diminuiti addirittura dell’88%.

http://www.repubblica.it/cronaca/2010/08/09/news/caritas_sbarchi_aumentati_dopo_accordo_con_libia-6178460/

Nella polemica c’è da ricordare però una cosa solitamente rimossa: gli sbarchi sono solo una minima parte degli arrivi di immigrati, che nella maggior parte dei casi entrano in Italia con regolare permesso turistico e poi si fermano oltre il termine previsto per legge.

Oggi intanto il Gazzettino pubblica i dati dell’Osservatorio del Nordest (a cura di Demos) secondo cui in Veneto e Friuli c’è meno paura che nel passato verso gli immigrati: solo il 36% degli intervistati, infatti, contro il 42.4% del gennaio 2009, ritiene che essi siano un pericolo per l’ordine pubblico e la sicurezza delle persone, e il 48.1% contro il 38.3% di un anno fa pensa al contrario che la loro presenza fra di noi favorisca la nostra apertura culturale.

Ecco una riflessione sul tema, che analizza il ruolo dei media nella gestione politica delle paure, ed evidenzia come – a quattro mesi dal suo insediamento – la nuova giunta regionale abbia fatto ben poco su questo terreno.

 

IL RUOLO DEI MEDIA E IL SILENZIO DELLA LEGA

Dov’è finito il “pericolo nero”? E dove sono finiti gli immigrati?
Domande obbligate, a sfogliare i giornali e a leggere i sondaggi, come l’ultimo dell’Osservatorio del Nordest. Con il calo al 36% della percentuale dei timorosi (rispetto al 42.4% di un anno fa e al 40.1% del 2008) siamo tornati infatti alla situazione del 2002-2003, quando nel nostro paese gli immigrati erano molto meno e la situazione economica molto più florida. Con gli attuali chiari di luna dovremmo registrare un aumento della paura e dell’ostilità della popolazione nei confronti degli stranieri, e invece il trend è esattamente opposto. Come si spiega?
Una chiave di lettura ci viene fornita dagli stessi analisti di Demos in collaborazione con l’Osservatorio di Pavia, ed è quella sottesa alle due domande poste all’inizio di questo articolo: negli ultimi tempi l’allarme immigrazione è quasi sparito dai principali mezzi di informazione, televisioni e giornali. Un fenomeno piuttosto ricorrente quando a governare è il centro-destra, come già rilevato in passato dagli studiosi: e meno se ne parla sui media, evidentemente, minore è la paura fra i cittadini.
Tutto ciò ha a che fare, evidentemente, col fatto che il Presidente del Consiglio nella sua veste di controllore di buona parte del sistema televisivo italiano è in grado di condizionare l’agenda informativa. É istruttivo notare, a questo proposito, come il timore dell’opinione pubblica nei confronti dell’immigrazione sia costantemente diminuito nei tre anni e mezzo del primo governo Berlusconi (fino al minimo del 28.4% nel 2005), per poi risalire in concomitanza della campagna elettorale del 2006 e crescere significativamente fino a superare il 40% durante il secondo governo Prodi (indipendentemente dall’effettivo andamento dei reati).
Ora, da un anno e mezzo a questa parte, siamo di nuovo in un trend discendente, ed è significativo che ciò avvenga con la Lega al governo a Roma e nel Nord: su questo aspetto le valutazioni sono necessariamente influenzate dalle appartenenze politiche, per cui i sostenitori dell’attuale maggioranza troveranno nei dati la conferma della validità dell’operato del governo in questo campo. Non si può non notare però che, anche nella nostra Regione, al costante “allarme immigrazione” di qualche mese fa corrisponde adesso un sostanziale silenzio in materia dalle stanze dei bottoni, se si escludono le boutade di qualche sindaco particolarmente zelante e la localizzazione di un futuribile Centro di identificazione ed espulsione per immigrati clandestini nel Polesine.
L’emergenza immigrazione, in altre parole, una volta conquistata la Regione non appare più tale, anzi i pochi pronunciamenti del governatore Zaia in materia sono stati improntati ad un tollerante pragmatismo. Un atteggiamento positivo, sia chiaro, che conferma però che l’immigrazione può venire utilizzata efficacemente come occasione di mobilitazione elettorale, ma nella quotidianità si rivela un tema troppo delicato per essere gestito ideologicamente.

Viene da pensare anche che – al di là dei proclami acchiappavoti – i leghisti sulla questione immigrazione abbia da dire ben poco di diverso dalle altre forze politiche, come testimoniano – fatto salvo un capitolo su immigrati e sicurezza – le otto righe otto sulla materia contenute nel loro programma elettorale.

LA PAURA DEGLI IMMIGRATI, IL RUOLO DEI MEDIA E IL SILENZIO DELLA LEGAultima modifica: 2010-08-10T14:56:27+02:00da sergiofrigo
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