C’è cascato anche Nichi Vendola, e mi dispiace molto, perchè lo considero un’importante risorsa per lo schieramento che si oppone a questa destra Berlusconiana e leghista: candidandosi a leader dell’intera sinistra ha citato fra gli “eroi” a cui guardare con ammirazione i giudici vittime della mafia Falcone e Borsellino e il giovane Carlo Giuliani, ucciso a Genova da un carabiniere, esattamente 9 anni fa, il 20 luglio del 2001, durante le terribili giornate del G8.
Una volta tanto sottoscrivo la critica di Pierluigi Battista, sul Corriere di oggi: i due giudici uccisi dalla mafia sono davvero eroi, Carlo Giuliani no. Sicuramente fu una vittima, la cui morte ci ha fatto piangere tutti, perchè morire a vent’anni è sempre una terribile ingiustizia; e quella morte fu il frutto di una gestione criminale del grande evento politico-mediatico venuta faticosamente a galla negli anni successivi, con la “macelleria messicana” messa in atto dalle forze dell’ordine con la copertura del governo contro i manifestanti, anche quelli pacifici e inermi. Ma l’eroe è un’altra cosa: è “il protagonista -come recitano i dizionari – di uno straordinario e generoso atto di coraggio, che comporti o possa comportare il consapevole sacrificio di sé stesso, allo scopo di proteggere il bene altrui o comune”.
Vendola incarna così una delle più tipiche manifestazioni del sentimento nazionale, che trasforma ogni vittima in un eroe: si tratti di un ragazzo caduto mentre cercava di assalire una jeep dei carabinieri, di un tifoso ucciso mentre si preparava ad una battaglia allo stadio, di uno degli innumerevoli morti sulla strada, vittime soprattutto della velocità e dell’alcool. Dell’Utri, di recente, ha definito “eroe” anche lo stalliere di Arcore, perchè da buon mafioso ha rispettato la legge dell’omertà rimanendo in carcere piuttosto che chiamare in causa lo stesso Dell’Utri e Berlusconi.
Forse anche la “sparigliatura” della sinistra, a cui Vendola punta, dovrebbe avvenire nel rigoroso rispetto delle parole e del loro significato più profondo.
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19 risposte a CATTIVI PENSIERI: Vendola, Giuliani e l’eterna tentazione di trasformare le vittime in eroi