“Un weekend da galera”, quando “stare al fresco” non è proprio il massimo

Proprio mentre si infittiscono le morti nelle carceri (anche la notte scorsa a Padova è morto un detenuto marocchino, sembra per cause naturali) , “Un weekend da galera” è il titolo dell’iniziativa promossa in questi giorni da una serie di istituzioni e associazioni che si occupano del carcere, fra cui Ristretti Orizzonti. Ecco il loro comunicato.

Perché le carceri siano un po’ meno abbandonate…

Fine settimana di luglio, momento di massima sofferenza e di massimo abbandono per le carceri. Le celle con il caldo si trasformano in forni, dove la gente rischia di impazzire. Fuori non lo sa nessuno (e comunque a nessuno sembra importare nulla), ma dentro c’è chi dorme per terra, chi da mesi aspetta la sentenza di primo grado e magari è innocente, c’è chi è malato e non viene curato. In quelle celle c’è anche chi non ce la fa più e si uccide. Da inizio anno 34 detenuti si sono tolti la vita, negli ultimi 10 anni i suicidi in cella sono stati 591.

Il sistema penitenziario italiano è “tarato” su una popolazione detenuta di 43mila persone, ma ve ne sono ammassate quasi 70mila; solo in Sicilia ci sono 3mila detenuti in più rispetto alla capienza regolamentare delle carceri (8.256 a fronte di 5.202 posti).

 

Una situazione insostenibile per i detenuti e per il personale penitenziario, inaccettabile per tutti coloro che credono in una società basata sul diritto, dove chi ha infranto la legge va punito, anche severamente, ma mai costretto a subire una detenzione in condizioni di degrado tali da trasformarla in tortura.

Verificare e denunciare l’attuale condizione di inciviltà delle prigioni è un dovere, sia per chi ha responsabilità politiche, sia per chi si occupa di informazione; il messaggio per l’opinione pubblica è molto semplice: il carcere, com’è oggi, rappresenta una vergogna per il Paese, non rieduca nessuno, ha costi economici e sociali elevatissimi, che poi ricadono inevitabilmente sui cittadini.

 

Partecipano: il Garante dei diritti dei detenuti della Sicilia, Salvo Fleres, con i suoi Collaboratori; i Radicali Italiani, rappresentati da Rita Bernardini; Ristretti Orizzonti, con la presenza di Laura Baccaro, ed il Volontariato penitenziario della Sicilia, con Maurizio Artale (Centro Padre Nostro) e Michele Recupero (CRIVOP Onlus).

 

 

Ufficio del Garante dei diritti dei detenuti: 091.7075422

Centro Studi di Ristretti Orizzonti: 049.8712059

 

 

 

 

“Un weekend da galera”, quando “stare al fresco” non è proprio il massimoultima modifica: 2010-07-18T18:12:00+02:00da sergiofrigo
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