ADDIO A TITO ZULIAN: MA LUI “BELLA CIAO” L’AVREBBE CANTATA MEGLIO

Tito.jpgCi sono a volte, nel quotidiano, dei momenti che svelano il contrario di quello per cui sono stati concepiti. Stamattina al cimitero di Padova un folto gruppo di amici e compagni ha salutato Tito Zulian, da sempre militante del Pci e poi del Pd, storico segretario dell’Anpi e soprattutto ironico e affettuoso zio, padre, nonno di centinaia di giovani, militanti o meno, ai quali ha cercato di trasmettere i valori di libertà e giustizia sociale.

A ricordarne la figura sono stati, con Piero Ruzzante, il sindaco Flavio Zanonato, la segretaria dell’Anpi, Floriana Rizzetto, lo storico amico Elio Armano, Rosanna Bettella dello Spi-Cgil. Tante parole “giuste”, razionali o commosse, qualche applauso, ma poi è arrivato il momento del commiato, sulle note di “Bella ciao”, e qui è accaduto. Non so se è stato per il caldo, o magari per la commozione, ma la canzone non riusciva proprio a decollare. Le voci erano incerte, le note uscivano stentate, ma soprattutto fra quello che cantavano coloro che erano dentro la Sala dei commiati e quello che si cantava fuori, nel piazzale e sotto gli alberi al riparo dal sole, c’erano una, due, tre battute di differenza: come se fossimo tre cori diversi, con un effetto straniante di cacofonia.

 

L’INCERTA COLONNA SONORA DELL’ITALIA DI OGGI

Mi è venuto da pensare che quella canzone, cantata così, esprimeva perfettamente – purtroppo – lo stato d’animo di molti di coloro che erano lì, lo scoramento che ha invaso il popolo della sinistra, le troppe voci con cui parliamo, senza mai provare a trovare una sintesi, l’incertezza di tutti noi italiani di fronte alla crisi e alle difficoltà del futuro. Come se l’invasore di “Bella ciao” avesse vinto, e non valesse più la pena non si dice morire, ma neppure combattere tutti insieme per la libertà e la giustizia.

RITROVIAMO UNA CANZONE PER IL PRESENTE E IL FUTURO

Tito l’avrebbe cantata meglio, ho pensato; e ho pensato anche che lui e tutti gli altri partigiani caduti durante la Resistenza, ma anche tutti coloro che in questi decenni, senza eroismi ma facendo semplicemente il loro dovere, hanno cercato di costruire una società che immaginavano più giusta e più libera, più aperta e più solidale, si sarebbero meritati di meglio che una stanca rievocazione canora delle glorie passate e alcuni accorati sospiri sulle disgrazie presenti. E ho pensato anche che dovremmo reimparare a cantare idealmente “Bella ciao” ogni giorno, non per riproporre una abusata mitologia del passato ma per cercare una colonna sonora adeguata alle battaglie del presente e soprattutto alle sfide che il futuro sta già lanciando a noi e soprattutto ai nostri figli.

ADDIO A TITO ZULIAN: MA LUI “BELLA CIAO” L’AVREBBE CANTATA MEGLIOultima modifica: 2012-07-30T16:05:00+02:00da sergiofrigo
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