D’altra parte il “pollo” francese (l’economia, la società, le reti collettive) ha ancora un po’ di ciccia addosso, e quindi quasi tutti riescono ancora a sfamarsi senza troppo agitarsi, mentre in Grecia sembra non ce ne sia più per nessuno, e dunque la società mi pare rischi di cannibalizzare se stessa e il suo sistema politico.
IN ITALIA VINCE IL NO AL GOVERNO, E GRILLO RACCOGLIE I FRUTTI
Anche in Italia il voto ha premiato chi si oppone alle politiche “tedesche” del governo (si veda l’exploit di Grillo, su cui tornerò domani), e ha penalizzato – seppure in misura differente – i partiti governativi, oltre a una Lega che si è rivelata inconcludente al governo e populista all’opposizione, e – naturalmente – corrotta al vertice e quindi omologata alla Casta che diceva di voler combattere. Il Pdl invece, come ho scritto qui già da lungo tempo, sconta fino in fondo la tragica eredità di Berlusconi, le sue divisioni profonde e una leadership non credibile proprio perché cooptata da un Capo impresentabile (ieri, simbolicamente, lontano perché assorbito dai festeggiamenti al suo amico oligarca).
CASINI, UN FLOP SIGNIFICATIVO PER IL POLO DI GOVERNO
LE DIFFICILI COMPATIBILITA’ EUROPEE
E poi, naturalmente, bisognerà vedere se le spinte provenienti da varie parti del continente riusciranno a convincere la Germania a venire a più miti consigli e ad allentare la cinghia del rigore in favore di politiche sociali e di sviluppo: bisogna però rendersi conto che la strada è stretta, perché di soldi ce ne sono pochi, i mercati sono costantemente col fucile spianato, e soprattutto il confronto con le altre economie mondiali è impietoso per quasi tutti i paesi europei, con un impoverimento crescente delle nostre società che non consentirà a nessuno (forse solo la Germania esclusa) di continuare a produrre (poco e male) e a vivere (a lungo e bene) come prima. Ma tutto questo non mi sembra affatto chiaro agli elettori europei.
PER IL GOVERNO UN PERCORSO ANCOR PIU’ ACCIDENTATO
Nel frattempo credo che per il governo italiano si presenteranno mesi difficili, perché dovrà conciliare spinte sempre più divergenti, specialmente da un Pdl che ha avuto la dimostrazione plastica che il suo appoggio a Monti è fortemente inviso al suo elettorato, e per cercare di limitare i danni sarà tentato di alzare continuamente la posta (in direzione contraria a quella sostenuta dal Pd, naturalmente). Sempre che dalla Russia non torni Mandrake con l’ennesimo trucco…