Sergio Frigo

IL GOVERNO MONTI E LO “SCONGELAMENTO” DEI POLI: I RIPENSAMENTI A SINISTRA

Come stiamo vedendo il governo Monti sta producendo uno scongelamento dei poli politici più rapido di quanto non faccia il riscaldamento globale con i poli geografici. Ma qualcosa di ancor più profondo sta avvenendo nel “permafrost” circostante, fuor di metafora nel vasto territorio delle culture e delle ideologie che hanno fino a qualche mese fa sostenuto la polarizzazione politica.

 

Non c’è solo la Lega che va da una parte e il Pdl dall’altra, per intendersi, e neppure lo sganciamento dell’Idv dal Pd (con la grande incognita di Sel): ci sono in ballo questioni che investono più in profondità la società italiana, e in particolare quell’“ingessatura” sul terreno del lavoro, della competizione, delle liberalizzazioni, della giustizia che secondo alcuni è la causa profonda dell’impasse economico (e non solo) del nostro paese (testimoniata dal permanere degli squilibri sullo spread).

 

NON SOLO SI DIVIDONO I PARTITI, MA SI SCIOGLIE UN BLOCCO POLITICO-CULTURALE

A me pare che su questo terreno siano in corso smottamenti molto significativi, che investono soprattutto quella parte della sinistra (mi ci metto anch’io, per chiarire) che a Berlusconi & c. non avrebbe consentito – e a ragione, considerata la sua insopprimibile vocazione a utilizzare le leggi per farsi i propri affari – neppure di spostare un vaso di fiori, ma che ora guarda con attenzione alle novità proposte dai nuovi governanti, a cui non si possono imputare né impreparazione né interessi privati. Un’attenzione che in molti casi (si veda l’articolo di Milena Gabanelli uscito il 23 dicembre sul Corriere) si è già trasformata in disponibilità, aprendo nei fatti una profonda crepa nello schieramento finora tenuto insieme dall’antiberlusconismo, ma che sul terreno delle liberalizzazioni e del lavoro presenta in realtà posizioni molto diversificate. Io non escludo che questo sia il preludio a importanti rimescolamenti all’interno dei poli, che potrebbero riaggregarsi su basi non solo partitiche, ma politico-culturali radicalmente diverse: ad esempio tra favorevoli e contrari al mantenimento dello status quo nell’economia e nella giustizia.

LE NOMENCLATURE (IN PRIMIS BERLUSCONI E LEGA) IN DIFESA DELLO STATUS QUO

A opporsi a questa evoluzione sono, fisiologicamente, coloro che hanno fin qui goduto della struttura a… maso chiuso della società italiana, in primis Berlusconi e la Lega, il partito più vecchio del Parlamento e il più abbarbicato ai vecchi assetti culturali e politici. Ma anche il sindacato frena vistosamente, e con esso una parte del Pd, che in parte rappresentano proprio alcuni dei ceti garantiti (e invecchiati). A me dispiacerebbe che queste forze non cogliessero le opportunità della modernizzazione, e credo che non farebbero un buon servizio al paese (e soprattutto alle giovani generazioni) chiudendosi in difesa nei recinti protetti.

OK ALLE MODERNIZZAZIONI, MA CON LE GARANZIE PER I PIÙ DEBOLI

Detto questo credo anche che sia doveroso procedere coi piedi di piombo, e pretendendo ogni garanzia, visti i troppi precedenti negativi che hanno caratterizzato le modernizzazioni nel nostro paese. Il mio timore (parlerei anzi di certezza guardando al passato) è infatti che liberalizzazioni e nuove regole in materia di lavoro finiscano per essere sfruttate a senso unico a scapito della collettività e dei più deboli. Ma questo non è un buon motivo per bloccare tutto: le garanzie e le contromisure si trovano.

ECCO comunque l’articolo della Gabanelli:

http://triskel182.wordpress.com/2011/12/23/il-mondo-e-mutato-noi-meno-milena-gabanelli/

IL GOVERNO MONTI E LO “SCONGELAMENTO” DEI POLI: I RIPENSAMENTI A SINISTRAultima modifica: 2011-12-27T15:26:46+01:00da
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