UNA RIFORMA ABORTITA PER COLPA DELLA LEGA
Certo ci sono due cose che bloccano irrimediabilmente il cammino del federalismo, almeno in questa fase politica: primo, in una situazione di crisi dei conti pubblici, come l’attuale, la centralizzazione delle spese consente risparmi ed economie di scala che il decentramento delle fonti di uscita metterebbe a rischio, con conseguenze immaginabili sulla tenuta dei bilanci statali; secondo, la faziosità e la miopia della classe dirigente leghista hanno fatto del federalismo una battaglia di parte, e inevitabilmente con la sua andata all’opposizione anche questa rivendicazione è finita tra parentesi; epilogo tanto più inevitabile considerato che a lungo proprio il Carroccio ha lasciato intendere, quanto meno ai suoi elettori, che federalismo fosse sinonimo di punizione del nord verso il sud e di anticamera alla secessione, in questo modo rendendolo ostico se non improponibile per chi invece continua ad avere a cuore la tenuta dell’unità nazionale.
RESPONSABILIZZARE I CITTADINI E SANZIONARE GLI SPRECONI
Peccato, perché un aspetto almeno della battaglia federalista andava (e a mio parere ancora andrà) difeso e rilanciato: la responsabilizzazione delle classi politiche locali soprattutto nel rapporto fra spesa pubblica e suoi effetti concreti nella vita dei cittadini. Si leggono certi reportage sugli sprechi, ancora oggi, delle caste meridionali (o delle regioni speciali), da far drizzare i capelli, e da rendere insopportabile l’idea che essi non siano in alcun modo sanzionati e che qualcun altro – noi al nord, nella fattispecie – sia chiamato a ripianarne gli effetti deleteri sulla spesa pubblica.
UN’OPZIONE PER IL GOVERNO E UNA BATTAGLIA PER LA SINISTRA
Per evitare ulteriori lacerazioni al tessuto della coesione nazionale, e impedire che la Lega finisca per capitalizzare (un’altra volta!) il malcontento del nord, il governo farebbe bene – tra la fase uno dei tagli e la fase due della crescita – a riprendere in mano i risultati della commissione Antonini sul federalismo fiscale, e a individuare alcune concrete misure attuative, che affidino alle classi dirigenti locali la responsabilità diretta delle loro scelte e alle popolazioni locali il diritto-dovere di sanzionarle.
E la stessa sinistra, per ricandidarsi alla guida del paese alla fine dell’emergenza con le carte in regola e buone chances di farcela, dovrebbe impossessarsi con decisione di questa battaglia, che al nord non tarderà a tornare risulutiva.
PER DOCUMENTARSI
http://www.blitzquotidiano.it/politica-italiana/stipendi-deputati-sicilia-giacinto-pipitone-1070978/
stella-calabria-spese-coperte-dagli-omissis_77e6a2ca-3837-11e1-86b7-c754a63c4545.shtml
QUELLE_REGIONI_TROPPO_SPECIALI_co_8_120107024.shtml