In ordine, dunque, bisogna proseguire nel risanamento dei conti pubblici, che è già stato avviato ma evidentemente non ancora completato:e questo è la base per continuare ad ottenere credito a livello internazionale; bisogna assicurare maggiore equità sociale, avviando politiche redistributive che ridiano del denaro da spendere ai cittadini (continuando ad assicurare anche le coperture sociali ai ceti più deboli); ma almeno contestualmente bisogna riprendere a produrre ricchezza, cioè rilanciare la crescita, perchè se non ci sono risorse disponibili, non si possono certo redistribuire: e una grossa parte dei risparmi ottenuti dai tagli radicali già effettuati, e da quelli previsti, deve essere indirizzata a questo scopo. Tutti i cittadini devono essere chiamati a contribuire in relazione alle loro ricchezze, ma il sistema politico deve assicurare che non un euro vada sprecato.
E’ chiaro che si sta parlando della quadratura del cerchio, ma è qui che si vedrà la differenza fra il governo dei tecnici e quello, futuro, dei politici.
Su Monti e la sua agenda segnalo questo intervento del senatore Paolo Giaretta
http://www.paologiaretta.it/2012/12/che-succede-se-monti-si-presenta/