Stando ai sondaggi una larga maggioranza di cittadini approva l’operato di Monti e del governo, nonostante i sacrifici a cui è chiamata.
Persino il solitamente pessimista Luca Ricolfi ieri sulla Stampa illustrava alcune buone ragioni per puntare all’ottimismo.
LA PIAGA DELL’EVASIONE E GLI ABUSI DEI CAMIONISTI
In tutto questo si registrano alcune note clamorosamente stonate: la prima sono i dati sull’evasione fiscale resi noti ieri dalla Guardia di Finanza, secondo cui nel 2011 sono stati evasi 58 miliardi, e sono stati individuati nei controlli più di 12mila lavoratori in nero. Se non si inverte decisamente questa tendenza non ne usciremo mai. Il secondo problema sono le modalità di alcune forme di lotta, come quella dei camionisti (che oggi registra tra l’altro un morto, investito, ad Asti), e che sta producendo enormi danni all’economia e ai cittadini.
Tutti hanno diritto di protestare, ma non è accettabile che una piccola minoranza di camionisti, isolata dal grosso della categoria che giudica positivamente le misure del governo per il settore, si permetta di mettere in ginocchio un paese. E poi, vogliamo dirlo? Il contesto non c’entra niente, ma dal lontano 1973 cileno le serrate dei camion mi mettono sempre in agitazione.
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