BOSSI, GLI INDIGNATI E GLI INSULTI DI SACCONI
NESSUN ENTUSIASMO, MA CI SONO ALTERNATIVE?
Ora, nessuno pensa che Monti sia un novello Robin Hood, e io stesso mi domando in particolare se – accanto alle sue innegabili competenze di economista – saprà mettere in campo le finezze politiche, le doti di empatia umana e la sensibilità necessaria per mitigare il malessere sociale, tutte qualità indispensabili per riuscire a superare gli ostacoli che gli si parano davanti senza deflettere dalla sostanza della missione. Nè mi sogno di sottovalutare il terribile disagio politico di dover condividere, sia pure per un periodo limitato, le responsabilità delle prossime misure impopolari con gli uomini che ne sono stati, in misura più o meno consistente, la causa.
GLI INTERESSI DI PARTE E IL SACRIFICIO DI BERSANI
Ma sono sicuro che tutti coloro che si preparano ad opporsi con veemenza a questo estremo tentativo nel nome degli interessi collettivi, soprattutto dei più deboli, oltre a non rendersi conto della profondità del baratro in cui tutti stiamo precipidando, stanno in realtà pensando alla difesa dei propri privilegi, piccoli o grandi che siano, e a come capitalizzare per se stessi o per il proprio gruppo di riferimento la disponibilità al sacrificio messa in campo dagli altri (e penso in particolare al Pd e al suo segretario Bersani, che rischia di sacrificare al governo Monti – e al bene generale del Paese – una vittoria molto probabile alle elezioni).
EPITAFFIO PER BERLUSCONI (SPERIAMO)
E adesso, per alleggerire il clima, vi propongo questo godibilissimo articolo Massimo Gramellini, sulla Stampa di ieri, che spiega perché in questi anni non abbiamo potuto evitare di occuparci in maniera compulsiva di Berlusconi (“mi fa ridere e mi fa paura”, spiega l’autore)
Sperando che si tratti davvero di un epitaffio. A questo proposito segnalo anche la prima vignetta di Vauro, ieri sera alla trasmissione di Santoro “Servizio pubblico”.
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