E tutto ciò mentre il Governo sta dicendo chiaramente (fin troppo!) a tutti i cittadini che non c’è più un euro da spendere per nessuno, e semmai che ognuno è chiamato a fare la propria parte aprendo il portafogli per contribuire al risanamento dei conti pubblici.
UN PARTITO ANCORA ASSERVITO AGLI INTERESSI DEL CAPO
Quello che è stupefacente è però che dietro a Berlusconi ci sia ancora una nomenclatura (e in essa lo stesso segretario Alfano) che segue il vecchio capo su questa strada finendo per mettere a repentaglio la stabilità del governo, incuranti dei moniti dell’Europa (che annunciava sanzioni se si fosse continuato su quella strada) e senza neppure riuscire a spiegarne all’opinione pubblica le ragioni.
Sarà anche per questi motivi che il partito sta scivolando nei sondaggi verso il 20%? Forse anche gli elettori berlusconiani hanno finalmente capito che anche in Italia un’altra destra è possibile?
Oppure sono Monti-Passera-Fornero – che hanno deciso di continuare per la loro strada – che hanno improvvisamente svoltato a sinistra, a insaputa di Bersani e del Pd?