Sergio Frigo

LE NOVE VITE DI BERLUSCONI, LE “COLPE” DI MONTI E IL COMPITO DELLA SINISTRA

Ha proprio ragione Andreotti, il potere logora…chi non ce l’ha. Avete visto Berlusconi al summit dei Popolari europei? Spaesato, gonfio, ingrassato… Ha nove vite, ma non come i gatti, come Giuliano Ferrara!

Monti invece acquisisce sicurezza e credibilità, ora arriva persino quell’incontro con Obama che a Berlusconi non è mai stato concesso. E il premier sembra aver giocato anche un ruolo importante nella trattativa, poi fallita peraltro, per mantenere la Gran Bretagna agganciata all’Europa.

A chi si lamenta (anche con qualche ragione, ci mancherebbe: sull’equità il nuovo governo non ha fatto faville) raccomando l’Amaca di oggi di Michele Serra, che copio sotto. E ricordo anche che un mese fa – solo un mese, ma sembra per fortuna un’altra era geologica – Berlusconi era ancora al suo posto, con tutta la sua corte dei miracoli, aveva appena annunciato le dimissioni dopo la disfatta alla Camera sul rendiconto, ma contava di traccheggiare fino a Natale, e poi di gestire in prima persona il governo fino alle elezioni.

E intanto lo spread volava: 500, 520, 550. Abbiamo dovuto raggiungere il picco di quota 575 perché il Cavaliere davvero mollasse, vigorosamente incoraggiato da Napolitano.

Ieri il differenziale coi bund tedeschi era a 421, che non è un trionfo, ma rispetto a un mese fa significa miliardi e miliari di risparmio per le casse dello Stato, e dunque qualche beneficio anche per noi.

CHI A SINISTRA SI LAMENTA

Il governo Monti può piacere o no. Ma è ingeneroso pretendere che faccia cose di sinistra, per il semplice fatto che di sinistra non è. Le cose di sinistra (la famosa equità sociale) proverà a farle la sinistra nel caso – tutt’altro che certo – che vinca le prossime elezioni. In questo frattempo l’obiettivo dichiarato è evitare la bancarotta del Paese e ricostruire una dignitosa immagine nazionale da offrire a noi stessi e al resto del mondo. Punto. Berlusconi non è stato destituito dal Quarto Stato di Pellizza da Volpedo, o dalla Fiom con le bandiere in resta, o dagli indignati vittoriosi e costituiti in Direttorio in collegamento con Santoro; ma da una vecchia élite borghese con i capelli bianchi, disgustata dal populismo becero e dalla mancanza di stile e di talento (la forma è anche sostanza) della classe dirigente di centrodestra.
La sinistra – eletti ed elettori – è autorizzata a sognare la futura equità, e a lavorare per questo. Non a rimproverare a Monti ciò che Monti non può fare prima di tutto perché gli manca il mandato elettorale, e poi perché non è certo da un bocconiano liberal-cattolico che si può pretendere un New Deal italiano. Chi a sinistra si lamenta di Monti perde il suo tempo e ruba energie alla costruzione di una alternativa elettorale seria.

Michele Serra, L’Amaca, La Repubblica 9 dicembre 2011

LE NOVE VITE DI BERLUSCONI, LE “COLPE” DI MONTI E IL COMPITO DELLA SINISTRAultima modifica: 2011-12-10T12:04:25+01:00da
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