lunedì 9 aprile, giorno di Pasquetta, siete tutti invitati a trascorrere una giornata in allegria nella splendida villa che vedete a fianco, nella lussureggiante terra vicentina. Il proprietario sarà lieto di mettere a vostra disposizione il suo vasto parco e i suoi lussuosi saloni, provvedendo anche al buffet, in segno di gratitudine nei vostri confronti: voi non lo sapete, infatti (almeno non lo sapevate fino a ieri) ma siete stati voi a contribuire all’acquisto, eleggendolo in Parlamento, dove egli può ora guadagnarsi ogni mese i 12mila euro che gli servono per coprire il mutuo per comperarsi questa dimora. Egli vi è tanto più riconoscente in quanto consapevole che un mutuo del genere, che lui deve sostenere mensilmente, voi potreste permettervelo solo… spalmato su due anni.
Nell’occasione il proprietario comunicherà anche le sue dimissioni dal Parlamento, per non dover più sottrarre al suo prezioso lavoro di imprenditore quei due-tre giorni al mese necessari per andarsi a tagliare i capelli dal barbiere di Montecitorio e rinnovare i permessi per i viaggi gratis sui treni; dimissioni irrevocabili, ma senza fretta, con calma, quando avrà terminato di coprire il mutuo e pagato le ultime rate della sua Porsche con targa slovacca.
LE COLPE DI VELTRONI, MA ANCHE QUELLE NOSTRE
Sapete che vi dico? Che Veltroni farebbe meglio ad andarsi a nascondere, invece di nascondersi dietro le colpe degli altri; anche se in fondo in fondo qualche ragione ce l’ha! Vista la protervia con cui il vertice lo ha imposto a un territorio decisamente contrario (non occorreva sentire i democratici veneti e i sindacalisti, bastavano i suoi colleghi imprenditori), noi simpatizzanti del Pd dovevamo a suo tempo semplicemente non votarlo, cambiare partito, astenerci. E invece avanti a testa bassa, come pecoroni! E mi ci metto io per primo, anche se qualche resistenza nel mio piccolo l’avevo abbozzata, come potete leggere nel mio botta e risposta proprio con Calearo sulla rivista Nordesteuropa.it