Era nell’aria da qualche tempo, questo ricordo che vuole essere il delicato omaggio di Asiago e dell’Altipiano. Due giovani clarinettisti di Lusiana, Paolo Corradin e Riccardo Marolla, eseguiranno una canto ucraino che Mariostern amava intonare, citato anche negli ultimi pensieri del suo primo e celebre lungo racconto. Il tema è stato elaborato, con brevi variazioni, proprio da Bepi De Marzi, e al recente “Premio Mario Rigoni Stern” assegnato a Mauro Corona a Riva del Garda, è stato eseguito appassionatamente dai clarinettisti del Conservatorio di Trento.
La Schola Cantorum proporrà anche “Gasegt an Stearn”, la strofa che rammenta il Natale nella Storia di Tönle. Il ricordo del Lager, dove Mariostern ha sofferto per quasi due anni, verrà sottolineato dal canto del Salmo 136 nella elaborazione poetica di David Turoldo. Sessanta minuti mentre viene l’estate. E Mario aveva scritto nell’ultimo libro, Stagioni, “La primavera, non l’autunno, è la stagione per morire. Ha un odore preciso, definito, umido, fresco, vitale. Quel profumo ti promette che la vita continua anche se te ne vai: e questo è meraviglioso”.
Ecco un’esecuzione di “Lungo i fiumi” (Salmo 136).