In realtà la strada Maroni (nella foto l’immagine dal suo profilo Fb) l’avrebbe individuata, ma avrebbe di alternativo solo l’aspetto generazionale: lui al posto di Bossi (ma senza “assassinare” il padre) e Alfano al posto di Berlusconi, e poi via come prima, magari cercando un aggancio (che però mi sembra al momento piuttosto difficile) con Casini & c.
B&B, I GRANDI VECCHI ABBARBICATI AL POTERE
Solo che i due grandi vecchi non ne vogliono sapere. I contorcimenti di Bossi
E ALFANO, CHI L’HA VISTO?
LA STRATEGIA DI MARONI: RESISTERE E MOBILITARE LA BASE
Tornando dunque a Maroni: è chiaro che non ha nessuna intenzione di andarsene di sua iniziativa dalla Lega, semmai preferirebbe essere cacciato: in un modo o nell’altro, comunque, lui punta sul logoramento ulteriore della leadership di Bossi, che però per assumere rilievo politico dovrebbe essere sancita dai congressi: che a questo punto il Senatur cercherà in tutti i modi di evitare (l’assise della Lega Lombarda non viene convocata da otto anni e il congresso federale da dieci). E se non si fanno i congressi gli assetti di potere, per quanto impopolari nella base, rimangono quelli che sono, compreso il potere decisivo di fare le liste con l’attuale legge Porcellum, tagliando fuori i dissidenti.
LA SOLLEVAZIONE E’ IN ATTO
È probabile dunque che Maroni, Tosi & c puntino a fa emergere e coagulare il dissenso della base per spingere Bossi a concedere la conta: non dev’essere neanche tanto difficile, registrando quello che succede in Rete: se Radio Padania zittisce gli spettatori critici, sui blog e sui siti (ultimo il quotidiano on-line “L’indipendenza” fondato dai fuoriusciti dalla Padania) la sollevazione anti Bossi è unanime. “w maroni che prende i mafiosi – si leggeva in un post – grazie bossi ma adesso fatti da parte!!! w il popolo leghista che invaderà milano capitale siamo un popolo sfruttato svegliamoci!!! noi siamo la lega nord !!! solo noi!!!!!”
Non solo: su oltre 900 telefonate raccolte l’altra sera in un sondaggio di Antenna Tre, circa il 98% erano in favore di Maroni, e in una terra come il trevigiano che gli era tradizionalmente ostile. Senza contare che sarebbero un centinaio i circoli, le sezioni, i gruppi consigliari leghisti del Nord che contravvenendo ai diktat del Capo hanno deciso di invitare Maroni a parlare.
In serata poi Bossi, evidentamente travolto dalle proteste, ha smentito il diktat, e annunciato che con Maroni faranno un comizio insieme. Come dire: “Non mi chiamo mica Bossi io!”
ONETO: UN’ANALISI DEVASTANTE E UNA STRADA PER I DELUSI
Consiglio, a questo proposito, la lettura dell’analisi devastante sul Senatur e il suo cerchio magico di Gilberto Oneto (già braccio destro di Miglio, non certo un nemico della Lega), che lascia capire anche la direzione in cui si sta muovendo una buona percentuale dei delusi dalla Lega, quelli almeno che ci credono ancora.
http://www.lindipendenza.com/buona-tanzania-a-tutti/