Da qui in poi si misurerà la capacità dei partiti e dei loro leader, restituiti alla politica, di giocarsi le loro carte su tavoli nuovi e sconosciuti, con regole sempre più stringenti dettate dalla situazione internazionale., e quindi la necessità di tirar fuori tutte le loro possibili riserve di fantasia, tenacia e realismo.
Nel valutare la portata di ciò che è successo in questi sette giorni, vale la pena di ricordare che una settimana fa, in queste ore, Berlusconi era ancora presidente del consiglio, e meditava sul come rovesciare il “tavolo Monti” faticosamente messo in piedi da Napolitano, spinto su questa strada dai suoi servi più zelanti che si spingevano (vedi Brunetta, nel post del 13 novembre) nelle previsioni più fantasiose e inverosimili.
I CAMPIONI DELLE PREVISIONI SBAGLIATE: DA BRUNETTA A MINZOLINI
LA LETTURA SBAGLIATA DI VITTORIO SGARBI
Un altro che tende (ancora e sempre) a confondere i suoi desideri con la realtà è Vittorio Sgarbi.
Sgarbi è il fedele interprete dell’anima movimentista e irresponsabile del Cavaliere. La verità però è che la famosa maggioranza (con la Lega) è spaccata in due tronconi che sarà estremamente complicato riattaccare insieme anche in futuro. Ma soprattutto lo stesso Pdl rimane unito solo sulla non belligeranza verso il nuovo governo: se solo provasse a votargli contro Berlusconi rischierebbe di ritrovarsi ora con metà dei parlamentari in libera uscita. Il segnale lo si è avuto ieri alla Camera, dove abbiamo visto il bellicoso Cavaliere-Mr. Hyde di giovedì, quello che minacciava sfracelli, trasformato in un mite dr. Jekill, smentire se stesso (“mai detto quelle cose”), andare a stringere la mano a Monti & c. che lo aveva appena rimbrottato e sedersi silenzioso di fianco ad Alfano, che illustrava al posto suo la posizione del Pdl.
LA “RIVOLTA” DEL PDL CONTRO IL CAVALIERE
Certo Alfano è il pupazzo del ventriloquo, ma questa immagine svela un passaggio decisivo avvenuto nelle segrete stanze del Pdl, quando i maggiorenti del partito hanno deciso di zittire il Cavaliere per evitare che le sue parole in libertà finissero per creare nuovi problemi a Monti e soprattutto al paese, già così esposto ai venti dei mercati.
Assisteremo certo, in futuro, ad altri pericolosi contorcimenti del Caimano, ma stavolta una pagina si è definitivamente girata.
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