Per nascondere la batosta subita al primo turno, che lui stesso ha voluto trasformare in un referendum su se stesso, adesso Berlusconi si inventa invece che il centro-destra aveva i mass-media contro (e qui stendiamo un velo pietoso) e presentava dei candidati deboli. Ora, la Moratti sarà pure debole e antipatica, ma la debacle di Pdl e Lega è stata forte ovunque: come si spiega la cosa se non con una valutazione complessivamente negativa dell’elettorato sull’azione politica del governo e sulla condotta personale del suo capo, che tra l’altro a Milano – da capolista – ha dimezzato le sue preferenze?
IL CALO GENERALIZZATO DEL PDL NON SI SPIEGA CON LE CANDIDATURE DEBOLI
La verità è che se si fosse votato solo un anno fa, col cavolo che Pisapia sarebbe andato al ballottaggio in testa, e anche a Bologna e a Napoli, dove la sinistra ha fatto l’impossibile per perdere, i risultati sarebbero stati ben diversi. Ma c’è stato appunto un anno di mezzo, in cui la gente ha toccato con mano, giorno dopo giorno, l’assenza di direzione politica di Berlusconi, a fronte di una brama spasmodica di ulteriore potere, evidentemente indirizzato solo alla tutela di se stesso e dei propri interessi, e ha potuto “apprezzare” a fondo la litigiosità di una maggioranza lasciata a se stessa e – da ultimo – una condotta personale indegna del leader di un paese evoluto.
Invece che insultare gli elettori che gli votano contro Berlusconi dovrebbe porsi delle domande sulle proprie responsabilità: ma se lo facesse, non sarebbe più Berlusconi… e così invece che mettersi in discussione preferisce trascinare a mare, con se stesso, tutta intera la ciurma, e l’intero paese, che finché lui ne rimarrà alla guida non uscirà dal pantano.
Ci sarà qualcuno dei suoi che avrà il coraggio, prima o poi, di dire basta?