Come ha raccontato il biografo dello scrittore, Giuseppe Mendicino, sabato alla presentazione a Luserna, si trattava di una stampa vera che Rigoni Stern aveva visto da qualche parte da bambino, senza ricordare dove. Quando uscì il libro, però, si fece vivo un oste di una contrada vicina, con le due stampe, per regalarle al compaesano Mario: che provvide naturalmente, come il protagonista del suo libro, a incorniciarle e appenderle nel salotto di casa.
LA STRAORDINARIA COINCIDENZA DELLA STAMPA GEMELLA
Passano gli anni e un segretario comunale della Brianza, appassionato di montagna, di letteratura e soprattutto… di Rigoni Stern, si presenta allo scrittore per conoscerlo. Si tratta proprio di Mendicino, che racconta: “Quando sono entrato nel suo salotto sono stato folgorato da quelle due stampe: perché una delle due, quella dei lupi, l’avevo vista poco prima nella soffitta di mio suocero. Mi è sembrato un segno del destino”. Ora Mendicino sta scrivendo la biografia dello scrittore, e ha appena curato una raccolta di sue interviste che uscirà con Einaudi a ottobre. Sua è anche l’introduzione alla traduzione di Nicolussi Golo, e naturalmente la riproduzione della stampa in copertina. Il racconto di questa vicenda farà parte di una raccolta su Rigoni Stern che uscirà in autunno per i tipi di Henry Beyle.