Quello che vorrei sottolineare è la motivazione della decisione: per i magistrati l’adeguamento automatico triennale dello stipendio sarebbe “garanzia di indipendenza, non avendo le toghe nessun altro strumento contrattuale”. E per questo motivo non va toccato.
AUMENTI INDIPENDENTI DAI CONTI DELLO STATO E DAL MERITO INDIVIDUALE
Tiriamo delle conseguenze logiche da questa motivazione: significa che PER SEMPRE, indipendentemente dalla situazione dei conti dello Stato e dal merito individuale, giudici e manager avranno diritto all’aumento automatico del loro stipendio (altro che l’abolizione della scala mobile in busta paga negli anni ’80!)
E ORA I DIRIGENTI SFOTTONO GLI ALTRI LAVORATORI
Per questo suona irridente – nei confronti dei disoccupati, degli esodati, dei precari ma anche dei normali lavoratori dipendenti o autonomi, che a quasi tutti i liveli hanno visto peggiorare la loro situazione economica e normativa – il commento del segretario generale dell’Unione dei dirigenti dello Stato, Barbara Casagrande: «Il supremo giudice delle leggi riconosce che magistrati, prefetti e dirigenti pubblici NON DEVONO ESSERE I SOLI A PAGARE I CONTI DELLA CRISI».
La frase in questione dovrebbe essere corretta eliminando le parole “essere i soli a…”.