Nel dibattito di questi giorni sulla bocciatura della legge italiana n. 40 sulla procreazione assistita da parte della Corte Europea manca un protagonista, che ebbe un ruolo determinante nel fallimento del referendum del 2005, a cui andò a votare meno del 26% degli italiani: parlo del cardinal Camillo Ruini,
UNA VITTORIA POLITICA (DI PIRRO), E LA COSCIENZA DEL PAESE NON E’ CRESCIUTA
Il bilancio, alla lunga, è catastrofico: decine di migliaia sono state le coppie costrette a lunghe e costose trasferte della speranza all’estero, svariati pronunciamenti di Tribunali e della stessa Alta Corte hanno demolito alcuni punti della legge, e ora arriva la mazzata dalla Corte Europea. Non entro nel merito della questione (ancora oggi una parte del mondo cattolico parla di “eugenetica liberale” a proposito di questo pronunciamento europeo), ma osservo che se Ruini, e con lui l’intellighentia cattolica, nel 2005 avessero accettato la sfida, forse avrebbero perso la battaglia referendaria, ma avrebbero consentito che crescesse nella nostra società un livello di consapevolezza su queste tematiche – e più in generale un’apertura al confronto sui temi etici – che ancor oggi a noi italiani sono negati. E probabilmente anche la Chiesa avrebbe avuto in questi anni magari una minore influenza politica, ma sicuramente una maggior credibilità culturale e spirituale nel confronto col resto della società.