Analizziamo qualcuno dei punti affrontati nelle due interviste incriminate: è vero o no, come ha detto allo Spiegel, che la Germania sta lucrando abbondantemente sul differenziale di rendimento fra i nostri Bot e i suoi Bund? È vero o no che le sue chiusure stanno suscitando non solo in Italia, ma in tutta l’Europa del sud, un pesante risentimento anti-tedesco, che rischia di avere conseguenze nefaste sulla tenuta stessa della costruzione europea (più nefaste delle differenze economiche fra i vari stati)?
UN GOVERNO DEVE GUIDARE IL PAESE, NON INSEGUIRE IL CONSENSO IMMEDIATO
Da ultimo, a proposito della frase dello scandalo: è vero o no che i partiti, in Italia come in Germania,
cercano di interpretare gli umori popolari, e dunque portano all’interno dei rispettivi Parlamenti robuste istanze anti-europeiste, che se venissero seguite pedissequamente dai governi porterebbero allo sfascio della Ue? E non abbiamo sempre detto che il vero statista è il politico che sa quando è il momento di assumere decisioni impopolari? E non è forse questo il momento, quando è in grave pericolo la cosa più positiva che ha saputo costruire l’Europa nella sua storia, cioè quell’unità che fra pur mille errori e manchevolezze le sta assicurando da oltre mezzo secolo pace, benessere e libertà?
LA COSTITUZIONE E LA DIVISIONE DEI POTERI
E sempre a questo proposito, per chi si richiama al rispetto della Costituzione: c’è o non c’è, nel nostro ordinamento istituzionale, una diversa ripartizione dei compiti e delle responsabilità fra corpo elettorale, Parlamento, Governo? Se non avesse una sua autonomia operativa – che periodicamente viene sottoposta al voto delle Camere, a loro volta soggette alla valutazione popolare (non ogni giorno coi sondaggi, ma ogni 4 anni) – a cosa servirebbe il Governo?
Quanto ai tedeschi che difendono a spada tratta le prerogative del Parlamento, dovrebbero ricordare che la peggior tragedia di tutti i tempi, l’avvento del nazismo con tutto quello che ne conseguì, avvenne nel sostanziale rispetto delle procedure parlamentari, analogamente a quanto accadde in Italia col fascismo.
SE AVESSIMO ANCORA BERLUSCONI DOVE SAREBBE LO SPREAD?
LA SINISTRA SI CHIEDA PERCHE’ IL CENTRO-DESTRA NON SOPPORTA MONTI
Infine una considerazione per quella parte di sinistra che vorrebbe sbarazzarsi al più presto di Monti: io non so se la ricetta che ci sta propinando il governo sarà efficace, ma alternative non ne vedo, salvo immaginare una diversa e socialmente più equa ripartizione dei sacrifici. Questo avverrà dopo le elezioni, che auspico arrivino alla loro scadenza naturale, nel 2013, e determinino il superamento delle attuali larghe intese in favore di una coalizione politica di centro-sinistra. Ma credo che le misure messe in atto – cioè in buona sostanza lavorare di più (chi può), tirare la cinghia, ridurre sprechi e benefici per investire in maniera più produttiva i soldi risparmiati – siano sostanzialmente necessarie, e per certi versi persino riformiste: non dice niente il fatto che esse stiano creando un crescente disagio in vasti settori del centro-destra, che sempre più spesso cercano di smarcarsi quando sono chiamati ad assumersi la responsabilità di votarle?