Comunisti e socialisti, ai tempi d’oro, si chiamavano fra loro “compagni”; i fascisti “camerati”, e i democristiani, più genericamente, “amici”. Dietro c’era un’idea di comunità solidale, un riconoscimento reciproco basato su idee e valori (che poi abbiamo visto quali fossero…).
Ora registriamo invece – nelle intercettazioni delle telefonate fra Belsito e le segretarie, nelle trame dell’assessora lombarda Monica Rizzi per far fuori a suon di dossier calunniosi i possibili avversari interni dell’amico Renzo Bossi, nei veleni sparsi generosamente dagli uni e dagli altri, nelle accuse di tradimento lanciate addosso a Maroni – di quale tenore fosse davvero la “fratellanza” leghista.
Fratelli si, ma coltelli…
ROSY MAURO, LA “CAPRA ESPIATORIA”
Su tutti troneggia la strega cattiva, Rosy Mauro, quella che ha ingannato l’anziano e probo Caro Leader e traviato l’inesperto e un po’ bamba figlioletto, eletta a simbolo e incarnazione di tutti i mali leghisti. Lei aveva però un vizio originale, che emerge solo adesso in tutta la sua gravità, tale da invalidare qualsiasi legame di fratellanza di suolo e di sangue: era terrona.