Il giorno cruciale è domani, quando il Cda e la direttrice generale Lorenza Lei (contrastati dal presidente Garimberti) cercheranno di procedere a un’assegnazione di numerose poltrone decisive, a partire dalla direzione del Tg1 post Minzolini, a giornalisti targati esclusivamente Pdl e Lega, come spiega bene Goffredo De Marchis nell’articolo che allego.
NEI TG ANCHE A DICEMBRE UN PESANTE SBILANCIAMENTO PRO PDL
Tutto questo rischia come al solito di inquinare il dibattito politico in vista delle prossime elezioni amministrative, consolidando lo sbilanciamento editoriale pro-Pdl evidenziato ancora nei giorni scorsi dall’Osservatorio di Pavia: anche dopo la caduta di Berlusconi e l’arrivo di Monti, infatti, lo spazio dedicato al Pdl è largamente superiore a quello del Pd in tutti i tg nazionali, escluso il Tg3. Impressionante lo squilibrio informativo delle tre reti Mediaset, dove gli interventi diretti dei politici del centro-destra non solo superano da tre (Tg5) a 17 volte (Studio Aperto) quelli della sinistra, ma triplicano anche l’informazione dedicata al governo (alla faccia di chi rilevava una sparizione dei politici dalla televisione).
Per quanto riguarda la Rai gli spazi sono così suddivisi:
Tg1: governo 27.4, Pd 12.1, Pdl 21
Tg2: governo 20, Pd 16.4, Pdl 19
Tg3: governo 18.8, Pd 24.4, Pdl 19.7
Su La 7 infine il governo ha il 30.3% degli spazi, il Pd il 9.2 e il Pdl il 27.5.
Detto questo, vista la “popolarità” dei politici in questo momento, forse stare tanto in televisione non giova molto agli esponenti del Pdl…
E NEL RAPPORTO SULLA LIBERTÀ DI STAMPA L’ITALIA FINISCE AL 61. POSTO