Con l’entrata in vigore del nuovo orario ferroviario, domenica, sono stati eliminati decine di convogli in tutte le tratte, e contestualmente si sono alzate proteste un po’ ovunque da parte dei pendolari e dei viaggiatori che si sono trovato soppresso magari il treno che serviva per andare o tornare dal lavoro, e ora si vedono costretti a prendere la macchina (spendendo molto di più) oppure a sprecare molte più ore per il loro viaggio.
A livello nazionale ha fatto scalpore soprattutto l’eliminazione dei treni notturni a lunga percorrenza, che per decenni hanno unito gli estremi confini del paese, e in particolare i Nord ed il Sud, trasportando avanti e indietro milioni di emigranti: il treno era come un filo rosso che consentiva alle famiglie rimaste al sud di sentirsi in qualche modo collegate ai loro cari saliti al Nord. Leggetevi a questo proposito il bel reportage pubblicato ieri sulla Stampa.
TRENI SOPPRESSI E PROTESTE NEL VENETO
Ma anche le tratte ferroviarie del Veneto sono state interessate da drastiche potature. Io stesso, che mi muovo quotidianamente sulla tratta Padova-Mestre, che dovrebbe essere il cuore del sistema metropolitano veneto e quindi il più servito dai trasporti pubblici, mi ritrovo con diversi treni cancellati: la sera, ad esempio, dopo le 21.18 e in seguito alla soppressione del notturno per Lecce delle 22.10, bisogna attendere oltre un’ora per il treno successivo, mentre è salvo solo per i mesi invernali con quello delle 23.04 per Verona (più che di un treno si tratta di una tradotta, allestita dai tedeschi per punirci delle nostre colpe: il treno infatti è germanico, ed è diretto a Monaco, ma nel Veneto viaggiav con una sola carrozza, bici comprese, vi lascio immaginare in quali condizioni). Tagli pesanti – e relative proteste – anche sulla Chioggia-Rovigo, e sulle altre linee secondarie.
MA SI MOLTIPLICANO I TRENI DI LUSSO: ORA SONO QUASI LA METÀ
PROPOSTA ALLA REGIONE: CONSENTIRE L’ACCESSO AI SUPER-TRENI A PREZZO RIDOTTO
A questo proposito mi è venuta un’idea, che giro all’assessore ai trasporti della Regione Veneto, che qualche soldino ce lo mette per tamponare le falle del servizio. Perché non studiare una formula che consenta anche ai pendolari “normali” di prendere i super-treni? Basterebbe inventarsi un carnet di supplementi a un costo accessibile (diciamo quello degli ormai scomparsi intercity, che più o meno raddoppiavano il costo base), da utilizzare su questi treni in aggiunta all’abbonamento. Ci guadagnerebbero tutti: i gestori dei super treni, che avrebbero un’entrata integrativa da clienti che altrimenti non salirebbero a bordo; e i viaggiatori, che potrebbero giovarsi, con un’integrazione contenuta della spesa, di una gamma molto maggiore di treni. Su questo penso di lanciare una petizione on line.