. se giusto ieri il suo capo, Bossi, non avesse detto sprezzante che gli immigrati in arrivo li manderemo in Francia e in Germania…
– se non avessimo ostacolato fino alla fine, a Bruxelles, la messa a punto di una condanna unitaria a Gheddafi, costringendo poi Napolitano a riaggiustare il tiro dicendo che l’Italia non è contraria alle sanzioni al dittatore libico….
– se non avessimo come paese, rispetto alle politiche europee sull’immigrazione, le posizioni più restrittive, eccentriche e meno allineate…
– se non oscillassimo costantemente, quanto a politica estera, fra un filo-atlantismo ottuso (quando c’era Bush) e un filo-putinismo molto sospetto, dimenticando costantemente che il nostro primo referente sono gli altri paesi europei…
ZAIA HA GIA’ DETTO AL SUD CHE IN VENETO NON C’E’ POSTO
Questo per quanto riguarda l’Europa, da cui oggi pretendiamo solidarietà; ma perché gli altri paesi europei dovrebbero esserci solidali, se i primi a tirarci indietro, nella vicenda dei profughi, siamo noi italiani del nord? Cosa ha replicato il presidente della Regione Veneto Luca Zaia due giorni fa, alla proposta del governatore siciliano Lombardo di accogliere al nord una parte degli immigrati? Che ha perso una buona occasione per stare zitto, visto che nel Veneto posti di lavoro per i rifugiati non ce ne sono (e neanche tanta disponibilità ad accoglierli, a quanto sembra di capire).
LA SOLIDARIETÀ NASCE DALL’APPARTENENZA A UNA COMUNITA’
Evidentemente, purtroppo, non hanno insegnato niente al frazionismo leghista neppure le polemiche post- alluvione, quando un giorno si rispondeva a muso duro alle richieste del Sud di una mano ad esempio nella gestione dei rifiuti, e il giorno dopo si pretendeva aiuto per gli alluvionati nel nome della solidarietà nazionale. Dimenticando che riceve solidarietà chi è disposto a darla. E che alla base di ogni collaborazione ci dev’essere un sentimento di appartenenza a una comunità, non un ostile e malmostoso spirito rivendicativo. Aggravato per di più dalla convinzione costantemente esibita di essere migliori degli altri.