Dietro di lui (tutti con 7 voti) si sono classificati il poeta Valerio Magrelli, con “Geologia di un padre” (Einaudi), in cui è però lui stesso, il figlio, a ricostruire l’enigmatica vicenda umana del genitore, tra ricordi personali e incursioni nella storia patria; quindi “L’amore graffia il mondo” (Mondadori) indimenticabile figura di donna cesellata dal premio Strega 2004 Ugo Riccarelli; la traduttrice di Harry Potter, nonché editor apprezzata, Beatrice Masini, con “Tentativi di botanica degli affetti” (Bompiani), esplorazione di un segreto che mette in gioco i sentimenti della protagonista; e infine il giovane Giovanni Cocco, col suo apocalittico e poderoso “La Caduta” (Nutrimenti), che ricolloca in un quadro di catastrofe eventi che già stiamo vivendo. Ha sfiorato la nomination Andrea Canobbio con “Tre anni luce” (Feltrinelli), mentre degli autori nordestini ha avuto due voti Mauro Covacich, e solo segnalazioni positive per Corona, Imperatori, Maurensig, Permunian, Righetto, Santarossa, Signorini, Veladiano e Villalta.
Fa centro al primo colpo invece Matteo Cellini, Premio Opera prima con “Cate,io” (Fazi), storia di una ragazza obesa che si difende dal mondo con l’intelligenza e il sarcasmo.
GLI IMPRENDITORI: INVESTIRE IN CULTURA PER AVVIARE LA RIPRESA
Ma la giornata del Campiello si è caratterizzata anche per una presa di posizione forte, da parte degli industriali, in favore di un rilancio degli investimenti culturali, visti come strategici per la ripresa economica, in aperta contestazione della famosa frase dell’ex ministro Tremonti “con la cultura non si mangia”. E se il presidente di Confindustria Veneto Roberto Zuccato ha ricordato il peso della cultura sul Pil e sull’occupazione (15% con tutta la filiera, 4,5 milioni di addetti) e stigmatizzato il fatto che siamo ultimi in Europa per gli investimenti nel settore, il suo collega di Padova Massimo Pavin si è fatto interprete di tre richieste precise che dovrebbero favorire la ripresa a partire dal sostegno alla cultura: defiscalizzazione degli interventi dei privati, gestione imprenditoriale dei luoghi di cultura e creazione di contesti fertili per potenziare la collaborazione pubblico-privati, a partire dai distretti per la ricerca.