“BASTA CON GLI ECCESSI, MEGLIO LA SOBRIETA'”
SINCERITA’ E AUTODENUNCIA: “HO DATO IL CATTIVO ESEMPIO AI GIOVANI”
La sincerità, anche nelle sue manifestazioni più crude, rimane il tratto più tipico della scrittura di Corona: come quando torna sul suo difficile rapporto coi genitori, dai quali non ha avuto risposte a domande terribili: «Perché, volevo chiedere a mia mamma, hai abbandonato i tuoi figli, uno di sei anni, uno di cinque, e uno di sei mesi e non t’abbiamo più vista se non dopo il Vajont? Perchè ci hai lasciato nella miseria, caro padre, che ci legavi al palo col fil di ferro e ci davi le scuriate e l’olio di ricino?»
Altrettanto esplicito, lo scrittore, è nell’autodenuncia: «Soprattutto verso i giovani provo senso di colpa – dice – per aver lasciato credere di essere un uomo riuscito e coraggioso, mentre sono pieno di paure e di fragilità, e anche per aver indotto molti di loro a bere, perché vedevano in me un modello. È facile dare esempi fasulli, mentre è molto più difficile dare esempi positivi». Anche per questo il suo prossimo libro sarà dedicato proprio ai più giovani, sempre più dediti allo sballo, alcolico o meno. «Si intitolerà, con un gioco di parole, “Guida poco che devi bere”, e lo pubblicherà ancora Mondadori, con cui ho ritrovato un’intesa dopo che mi hanno dato certe assicurazioni sulla valorizzazione dei miei libri, che non sono certo dei capolavori, ma vendono molto». Chiarelettere è, insomma, una parentesi, dovuta al fatto che il libro nasce da un’intervista con Giorgio Fornoni, di Report, che è allegata anche in Dvd.
“IMPARARE A LEGGERE IL PROPRIO CORPO, COMPRENDERE IL DOLORE”
Nelle “Confessioni” c’è anche dell’altro, come l’ammissione di essere stato «Un uomo arrogante, per paura. Anche antipatico, orgoglioso, vanitoso. Ho fatto di tutto per emergere, lavorando, approfittando, atteggiandomi». Ma c’è anche una parte propositiva, che invita «a imparare a leggere il nostro corpo, a insegnare ai bambini a coltivare il loro bosco interiore, a evitare di farci schiavizzare dai consumi inutili e individuare l’essenziale, a comprendere il dolore e a confrontarsi col morire, aprirsi all’amicizia e all’amore».
Un uomo nuovo, insomma, come si auto-definisce, che sta imparando a riscoprire se stesso e cerca di ridisegnarsi un ritratto esterno più confacente alla sua realtà interiore. Chissà se continuerò a piacere ai fans…