E tutto questo spazio al Cavaliere perché? Per alimentare una paura irrazionale di un ritorno che non dovrebbe spaventare nessuno, perché palesemente basato su un bluff. Eppure non ci voleva molto a registrare l’inconsistenza politica delle sue (contraddittorie) proposte, il totale isolamento suo e del suo partito (salvo l’interesse della Lega ad andare a vedere le sue carte), l’indifferenza irritata degli elettori, l’incredulità dell’Europa che ormai lo tratta come un appestato.
I mercati lo hanno capito, e infatti hanno tremato (e neppure troppo) solo lunedì. Noi giornalisti invece no, o meglio abbiamo preferito far finta di credere (nel ritorno, e persino in una sua possibile vittoria) per alimentare quell’isteria sovraeccitata che fa audience e vendite. Ma rinunciando ad un’analisi seria e ponderata, che sappia valutare la portata reale dei pericoli, non facciamo un buon servizio, né ai lettori né – alla lunga – ai nostri media.